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Ungheria Italia: l’ultima brutta figura azzurra a Budapest

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Equilibrio pressoché perfetto nei precedenti tra Ungheria e Italia: l’ultima volta, però, ci fu una sonora batosta per gli Azzurri

La speranza è che il titolo riguardi il passato e non la gara di questa sera che potrebbe regalare a Mancini il premio di consolazione della partecipazione alla Final Four della Nations League. Oggi sembra poco, mentre altrove sta crescendo l’adrenalina per Qatar 2022. Oggi è pochissimo, pensando a quante nazionali di primissimo livello abbiano affrontato questo torneo con distrazioni più che giustificate. Ma chissà, il 18 giugno 2023, quando si decreterà la vincitrice, qualora fossimo noi ci sentiremo nuovamente pronti per puntare a grandi obiettivi, quale sarà difendere il nostro titolo all’Europeo dell’anno successivo.

In Ungheria la Nazionale ha giocato 15 partite, registrando uno score che sembra un omaggio alla B-zona di Lino Banfi: 5-5-5, vittorie, pareggi e sconfitte tutte in egual misura. L’ultimo appuntamento è lontano, risale al 22 agosto 2007 e al Ferenc Puskas Stadion facemmo una discreta brutta figura. Era un’amichevole, ma i segnali che arrivarono da Budapest furono piuttosto deprimenti (e anche in quel caso avevamo un recente passato glorioso, col titolo mondiale acquisito da un anno). L’Italia perse 3-1. Fu la cronaca di una sconfitta ampiamente annunciata, come spesso capita agli azzurri quando la Serie A deve iniziare (come allora) o si è appena avviata.

Il Commissario Tecnico Roberto Donadoni non drammatizzò l’accaduto, secondo prassi anche questa piuttosto ricorrente, per lui e per tutti i Ct che si sono trovati ad affrontare gare in quel periodo così distraente. Parlò della necessità di «ritrovare lo spirito in due settimane», visto che incombeva un’Italia-Francia ben più importante, valevole per le qualificazioni europee. Dove, per la verità, ne uscì uno 0-0 che i più benevoli definirono «striminzito». In Ungheria gli azzurri non riescono ad approfittare neanche del vantaggio, propiziato da Di Natale a inizio ripresa. Invece di mettersi in discesa, la gara diventa un calvario. Juhasz pareggia con un tiro all’incrocio su un pallone che danza in area senza che la difesa azzurra abbozzi una reazione. Cinque minuti dopo Gera dagli 11 metri spiazza Buffon e il rigore è determinato da Cannavaro, Pallone d’Oro in carica e in estrema difficoltà. Infine, il neo-mister del Benevento ne combina un’altra facendosi beffare su un contrasto in area dove sembra in vantaggio: la palla viene consegnata a Fecsezin che chiude la gara con l’ultimo gol.
Non ne ha bisogno Marco Rossi per caricare i suoi, vista la recente vittoria in Germania e la striscia di risultati positivi in Nations League. Ma una revisione del video di questa gara potrebbe ulteriormente motivare una squadra già molto determinata di suo…

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