2013
Una serie di sfortunati eventi
Da Canizares a Higuain, da Vassel a Emerson: alcuni degli infortuni più bizzarri della storia
HIGUAIN NON VENGONO MAI DA SOLI – Ah, l’estate a Capri! Tanta bella gente, un posto splendido e un mare limpido dove tuffarsi! Higuain deve aver pensato a tutto questo ieri quando ha deciso di buttarsi in acqua ma è finito con la faccia su uno scoglio della nota località campana. Che ne poteva sapere lui? E’ nato a Brest in Francia e cresciuto a Buenos Aires, non ha mica vissuto a Castiglioncello o a Rovigliano, sua madre da piccolo al mare forse non lo guardava nemmeno e l’unica preoccupazione era di non gelarsi nell’oceano. E adesso, con i punti sul volto, l’attaccante del Napoli starà sicuramente maledicendo questo stupido infortunio e soprattutto si starà chiedendo come mai il fato non lo ha fatto crescere su un faro. Caro Pipita, sei in buona compagnia, ci sono tanti giocatori come te che hanno dovuto vergognarsi del proprio bollettino medico, non sai quanti…
SANTIAGO DE COMPOSTEZZA – Ve lo ricordate Santiago Canizares? Il portiere più ossigenato del mondo, ex del Real Madrid e del Valencia il quale adesso è conosciuto più he altro perché posta sui social network foto di sua moglie nuda sotto la doccia (che scherzone, Santiago, complimenti): nel 2000 Enzo Paolo Turchi Canizares era il primo portiere della Spagna di Camacho, ma un bel giorno decise di farsi la barba perché pensava fosse troppo lunga. Come può una semplice rasatura influire su un Europeo? Non sottovalutate il potere dell’ingenuità amici cari, non lo sottovalutate mai. Completato il lavoro il nostro Santiago decise di passarsi un po’ di dopobarba ma il flacone di vetro gli scivolò di mano. Ora, di tutti i modi possibili e immaginabili che la natura ha creato per fermare un recipiente di vetro che cade, studiate tutte le possibili variazioni della forza di gravità, di certo non è consigliato, a pochi giorni dall’Europeo fra l’altro, stoppare il suddetto contenitore con il piede. Ricapitoliamo: cade un flacone, Canizares lo stoppa, naturale poi che il piede sia più consono a un film di Lucio Fulci che a Belgio & Olanda 2000. Ciao ciao nazionale e benvenuto a Casillas.
VASSELAPPESCA – Darius Vassell è sempre stato un attaccante che ha peccato di intelligenza, uno di quei muli d’area di rigore che se vanno in doppia cifra vanno in pellegrinaggio in Terra Santa perché è appena capitato un miracolo. Chissà, forse proprio un pellegrinaggio causò al nostro amico un dolore al piede. Capita, un dolore al piede capita, non c’è niente di strano. Esistono molti rimedi per farselo passare, fortunatamente siamo all’inizio dei Duemila e quindi la medicina ha fatto passi da gigante. Ma qualcuno lo spieghi a Vassell, che forse in quando a ortopedia è rimasto al 1377. Tenetevi forte perché Vassell – per farsi passare un semplice dolore al piede, questo ricordatevelo sempre – usò un trapano sull’unghia destra del piede stesso. Risultato? Infezione, dolore moltiplicato per otto e un Premio Nobel per la medicina.
PAZZA PREMIER – La Premier League è comunque un coacervo di novelli dottori (un po’ come Mel Brooks in Dracula Morto e Contento, per intendersi) e anche di emuli del principe Ventignano di Napoli, dispensatore di sventure funeste. Prendiamo ad esempio il povero David Calamity James, un soprannome una garanzia, che nel tentativo di prendere un telecomando si fece male a una mano, da che mondo è mondo attrezzo abbastanza utile per un portiere (la mano, non il telecomando). Il gallese Darren Barnard invece ne avrà da raccontare ai nipotini e non solo dei passati al Chelsea: soprattutto di come ha fatto a star fuori cinque mesi per essere scivolato sulla pipì del suo cane! Ma nella lista degli infortuni bizzarri troviamo anche Chic Brodie, portiere inglese anni ’70 che si sarebbe meritato l’appellativo di Fantozzi. Anche qui un cane, ma stavolta si parla di un’irruzione durante Colchester – Brentford e di un bel cagnolino che gli spezza la carriera su un retropassaggio. Si dice che da quel giorno Brodie sia stato visto spesso con una baionetta davanti alla sede inglese della Lega del Cane.
RAMALHO, O MAGO – Sentite questa, perché poi la potete rivendere al bar sotto casa, al tabaccaio, al circolo, dove vi pare, ma reggetevi alle sedie perché è veramente forte. Siete pronti? Stiamo parlando di Muricy Ramalho, ex tecnico del Santos. Un giorno si alza con un potentissimo mal di denti, va dal dottore e il luminare gli prescrive delle supposte. Sarebbe stato bello essere presenti in casa sua in quel momento: Ramalho osserva le supposte, le guarda e vede che hanno una forma strana, poi, noncurante delle istruzioni e conscio di aver dolore alla bocca, le ingerisce. Muricy Ramalho, vincitore di 4 campionati come tecnico, ha mangiato delle supposte. Leggenda narra che alla domanda del dottore sul perché le avesse ingoiate, Ramalho abbia risposto: «E dove volevi che me le mettessi? Nel culo?».
BUONA COMPAGNIA – La lista degli infortuni più strani del pianeta è ancora lunga, ma basti pensare al povero Emerson, che saltò un mondiale (quello vinto nel 2002) perché volle provare a fare il portiere in allenamento. O anche ad Alessandro Nesta, le cui vertebre lo salutarono quando prese in braccio la piccola figlia Sofia – Nesta è anche uno dei pochi a essersi fatto male alla Play Station, anzi, con la Play Station. Perché non parlare della Coca Cola che fece venire un occhio nero a Litmanen, così tanta classe in campo e così poca attenzione in cucina? Oppure di Dida che si fece male stando fermo in panchina? Una cosa è certa: Gonzalo, tuffati pure tranquillo.