2014

Una Coppa che conta: tra Juve e Napoli è già iniziata

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Sullo sfondo la Supercoppa Italiana a Doha, nell’immediato la situazione diffidati da gestire: Juventus e Napoli, a voi

Altroché se non conta. Juventus e Napoli – per ragioni del tutto differenti impegnate in momenti chiave dei rispettivi campionati – non possono non guardare all’impegno che li attende il prossimo lunedì in quel di Doha: sarà Supercoppa Italiana, partita non disputata regolarmente ad agosto per consentire ai partenopei di preparare al meglio il playoff Champions (poi perso) con l’Athletic Bilbao.

CASA JUVENTUS – Gli ultimi due pareggi in campionato sul campo della Fiorentina e poi allo Juventus Stadium contro una volitiva Sampdoria ci stanno tutti ma hanno rallentato la corsa degli uomini di Allegri: ne ha approfittato la Roma che si è portata ad una sola lunghezza dalla capolista e soprattutto – oltre le distanze numeriche della classifica – può mettere pressione ai campioni d’Italia. La trasferta di Cagliari si incastra nello scenario che porta al faccia a faccia con il Napoli: lì dove c’è in palio una coppa, quanto basta per non poter sottovalutare l’evento. Allegri si è dichiarato rammaricato della regola inerente ai diffidati: un eventuale cartellino giallo costerà caro ai vari Ogbonna, Lichtsteiner, Marchisio e Pogba, che sarebbero automaticamente depennati dalla lista d’imbarco in direzione Doha.

L’ASSENZA INSOSTITUIBILE – Senza giri di parole, l’eventuale mancanza che peserebbe maggiormente in casa Juve inerisce al pacchetto difensivo. Lunedì rientrerà dalla squalifica Bonucci ma – complici le assenze per infortunio di Barzagli (certa) e Caceres (difficilmente recuperabile) – con Chiellini ed Ogbonna completa il set di centrali a disposizione di Allegri: tradotto, un’ammonizione all’ex difensore del Torino costringerebbe l’allenatore bianconero a recarsi in Qatar con due soli centrali al seguito. E dunque con tutti i rischi che una circostanza del genere porta con sé. Più gestibili sembrano essere gli altri casi: a centrocampo sussiste abbondanza di qualità e quantità, peraltro l’adattabilità dei soggetti in questione permette in tal senso ad Allegri di dormire sonni tranquilli. Qualche apprensione in più in capitolo Lichtsteiner: lo svizzero era arma – difensiva ed offensiva – di Conte e lo è di Allegri, arduo sostituirlo perché ardua è la ricerca di un vero e proprio identikit che possa farne le veci. Il tutto va gestito con l’obbligo di vincere al Sant’Elia di Cagliari: ogni altro risultato consentirebbe alla Roma – vincendo sabato con il Milan – di mettere la freccia e sorpassare prima della pausa natalizia. Lì dove inevitabilmente si tireranno i primi bilanci ed è consigliabile che tali riflessioni vengano effettuate in testa alla classifica e non da rincorrente di turno. La Juventus e tutto il suo ambiente non ne sono più abituati.

CASA NAPOLI – Più tranquilla la situazione sotto il profilo dei diffidati e dunque dei potenziali squalificati, decisamente una polveriera per quanto concerne il momento complessivo vissuto dalla banda Benitez: il Napoli è nel caos e paga la mancata aderenza alle aspettative iniziali. Dal crac del San Mamés in poi è stato un alternarsi di speranze mal riposte e disequilibri – tattici e caratteriali – che hanno minato per certi versi irrimediabilmente la stagione partenopea. La passionale Napoli vive la delusione delle attese che hanno accolto e poi accompagnato il percorso dell’era Benitez e si ritrova nel classico momento in cui ci si interroga sull’immediato futuro e si viene assaliti da dubbi e perplessità: nel frattempo una Coppa da assegnare in finale secca con la rivale di sempre. A Napoli, per fortuna o purtroppo a secondo dei punti di vista, battere la Juventus può voler dire salvare una stagione e la piazza – a maggior ragione dopo i fatti di Pechino del 2012 – vuole la rivincita. La vicenda diffidati preoccupa relativamente: il solo Koulibaly può essere nel caso sostituito da Henrique, ad inquietare invece è l’instabilità di una squadra che non ha equilibrio. E contro una Juventus decisamente più forte ed attrezzata non sarà facile. Ma è una partita secca: qualche giorno e sapremo, la certezza è che già è iniziata.

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