Carnesecchi tra parate e miracoli salva l’Atalanta evidenziando il suo grande momento di forma fino ad ora

Certe volte per descrivere qualcosa di speciale non bastano i racconti, bensì quegli scatti che racchiudono emozioni, pensieri e obiettivi dando vita anche a delle metafore. Al 60′ di Udinese–Atalanta Pereyra tenta un sinistro a giro che condannerebbe la Dea, ed è proprio in quel momento in cui avviene lo “scatto” dell’estremo difensore: immortalare un colpo di reni che metaforicamente rappresenta il percorso che sta facendo Carnesecchi. Cogliere al volo l’opportunità, non aver paura di sbagliare e di volare pur di raggiungere l’obiettivo.

La titolarità nell’Atalanta è qualcosa di meritocratico, e nonostante tra i pali ci siano delle gerarchie (che possono essere comunque stravolte da ciò che si vede in campo), Marco sta sfruttando al meglio ogni chance pur di prendersela.

I numeri parlano chiaro: solo 4 goal subiti in 4 apparizioni (tre a Firenze e uno a Udine su deviazione), 2 clean sheet dove su 18 tiri in porta ricevuti ne ha parati 14 (78%) considerando che a gara ne subisce almeno 5. Quando non para dirige, controlla e comanda la difesa con quella personalità che Juan Musso, seppur stia facendo una stagione normale, non ha mai avuto a Bergamo.

L’alternanza tra i pali aiuterà Carnesecchi ad andare non solo più vicino al posto da titolare, ma anche ad alzare il suo livello: vederlo costantemente affamato e disposto ad andare oltre il limite, e se serve volare come fatto a Udine verrà fatto senza pensarci due volte. Piccoli “scatti” per completare l’album che vede in copertita il suo nome nel presente e nel futuro tra i pali dell’Atalanta.