2014

Un talento nelle mani del Boemo: Godfred Donsah

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La prestazione contro l’Empoli potrà lanciare il giovane ghanese

ARRIVO IN BARCA – Quante volte vi sarà capitato, magari guardando il telegiornale, di sentire dell’arrivo di un nuovo barcone di immigrati a Lampedusa? E chi tra voi ha mai pensato che tra quella gente, che arriva nel nostro paese per cercare di migliorare un pelo la qualità della vita, si possa nascondere una futura promessa del calcio? Forse non è la prima cosa che viene in mente quando si sentono queste notizie, probabilmente non è neanche la decima, ma è pur vero che è questa la storia di Godfred Donsah. Il giovane ghanese nasce ad Accra, ma già a 15 sale su uno dei barconi in cui vengono promesse fortune una volta approdati nel Bel Paese. Insieme a suo padre, Donsah arriva in Sicilia, a Palermo, da clandestino, manco a dirlo. Chi intravede subito le potenzialità del ragazzo è Sean Sogliano, all’epoca direttore sportivo del Palermo, che decide di proporre un contratto a Donsah, che non ci pensa su due volte. Sogliano non aiuta solo il giovane: il ds ha anche dato una mano al padre di Donsah a trovare un lavoro, insieme al permesso di soggiorno. Ma il Palermo non è la prima squadra di Donsah: il giovane ghanese inizia a tirare i primi calci al pallone nel Dc United di Accra, non quello di Washington. Dalla stessa squadra sono passati Boakye (protagonista dell’episodio precedente di questa stessa rubrica), Acquah e Salifu. È il gennaio 2012 quando Donsah si trasferisce nelle giovanili rosanero.

CONVINZIONE – Ma Palermo è solo una piccola rampa di lancio. Sean Sogliano decide di portarlo con sé a Verona, sponda Hellas, non appena il direttore sportivo si trasferisce in Veneto, ovvero nella stagione 2013/14. Donsah viene aggregato alla Primavera scaligera, dove colleziona 17 presenze e segna due reti, contro Atalanta e Varese. Il giovane centrocampista riesce a mettersi bene in mostra con la maglia dell’Hellas: le quattro apparizioni e i due gol segnati al Torneo di Viareggio fanno sì che anche big del calcio europeo, come Manchester City e Bayern Monaco, inizino a tener d’occhio il ghanese. Anche Mandorlini capisce che Donsah possiede notevoli qualità: il centrocampista classe 1996 può giocare senza problemi come regista arretrato in un 4-3-3, grazie alla sua discreta tecnica, ma non sfigura neanche come mezz’ala, avendo ottime capacità di interdizione. Con le dovute proporzioni, Donsah potrebbe essere paragonato ad un Muntari. Come dicevamo, Mandorlini decide di portarselo in panchina in diverse occasioni, fin quando per il ghanese non arriva il giorno del debutto in Serie A. È la giornata 34 della scorsa stagione e la partita è Atalanta – Verona: Donsah siede in panchina insieme ai suoi compagni, almeno fino al minuto 78, quando Mandorlini decide di gettarlo nella mischia al posto di Donati. Inizia così l’avventura di Donsah in Serie A.

GRAN MAESTRO – In estate, il Cagliari di Giulini decide di rinnovare. Via Pulga, in panchina arriva una grande conoscenza del calcio italiano: Zdenek Zeman. Il Boemo è un grande conoscitore di calcio, malgrado non sempre le sue idee riscuotano successo. In ogni caso, è indubbio il fatto che Zeman sia un tecnico davvero competente quando si parla di giovani, come dimostra la sua carriera. Non a caso, l’allenatore ha fatto seguire Donsah dai suoi collaboratori: Zeman ha apprezzato le qualità del centrocampista, al punto tale che lo avrebbe portato anche a Bologna, se avesse firmato con i rossoblù. Ma Zeman arriva a Cagliari, e convince Marroccu a prendere il ghanese. Il Cagliari investe tanto, due milioni di euro, e batte la concorrenza di City e Bayern, assicurandosi il giocatore in prestito con diritto di riscatto. Donsah arriva in Sardegna e lascia Sogliano, di cui il ghanese parla così: «Sogliano è stato importante per me, senza il suo aiuto non sarei arrivato in Italia». Adesso, però, è il momento del Cagliari. Zeman fa lavorare sodo il centrocampista, ed è lui stesso a parlare degli allenamenti del Boemo: «I suoi allenamenti sono duri, però io fatico volentieri dal momento che dopo raccolgo i frutti sul campo. Corro senza problemi per tutta la partita». Prima dell’ottima prestazione di Empoli, Zeman ha buttato nella mischia il ghanese contro la Sampdoria, facendolo entrare al 54’ al posto di Dessena. Donsah è stato fondamentale nella gara dei sardi, partecipando all’azione del gol e manovrando il gioco dopo che la squadra aveva ritrovato entusiasmo. Dopo il pari con la Sampdoria si arriva alla partita di Empoli. Donsah scende in campo da titolare, e non delude le aspettative. Il ghanese mette in mostra tutte le sue caratteristiche: gestione della palla, incursioni offensive, conclusioni e anche interventi duri in fase di recupero. Contribuisce notevolmente alla vittoria dei rossoblù per 4-0, e Zeman ne parla bene a fine partita: «Donsah è giovane, ha tante possibilità. Speriamo cresca ancora». Mercoledì sera ci sarà il Milan, e Zeman potrebbe decidere di riproporlo. L’errore che non dovrà fare il Boemo è quello di caricare di eccessive responsabilità il giovane ghanese, che comunque è sembrato in grado di saper reggere la pressione. Forse gli manca qualcosina in fase di dribbling, ma sicuramente Donsah ha dimostrato di avere la personalità giusta per imporsi nel calcio italiano.

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