Dai record americani ai prestiti in Europa: Landon Timothy Donovan

Fino a pochi decenni fa il calcio era considerato come uno degli sport meno importanti dell’America settentrionale. Il soccer, così come definito oltreoceano, non ha mai entusiasmato del tutto ma le cose sembrano essere cambiate con il passare del tempo. Dopo i tanti investimenti e la programmazione che ha portato la Nazionale statunitense a giocarsela alla pari (o quasi) con le squadre che hanno fatto la storia di questo sport, una nuova mentalità sembra ora si stia facendo spazio negli USA. E l’uomo più rappresentativo di questa rinascita non può che essere lui: Landon Timothy Donovan. Il classico numero 10 nato, però, dove non nascono i vari Maradona e Messi. Un talento puro che a suon di gol ha strappato il record di miglior marcatore della Major League Soccer a Jeff Cunningham grazie alle 144 reti segnate nella massima divisione americana. Un super eroe dei giorni nostri che, anche senza lo scudo e l’uniforme di Captain America, ha dato man forte alla scalata dei colori a stelle e strisce nel mondo del pallone.

LA CARRIERA – Landon Timothy Donovan è nato a Ontario (California, USA) il 4 marzo del 1982. Dopo i primi calci tra le fila degli americani dell’IMG Soccer Academy, all’età di 17 anni attira l’attenzione del Bayer Leverkusen grazie all’ottmo Mondiale Under 17 che gli vale il Pallone d’Oro di categoria. Dopo i primi anni tra le giovanili del club tedesco, viene girato in prestito al San Jose Earthquakes dove in tre stagioni sigla ben 32 reti in 87 partite vincendo, inoltre, due campionati. Il suo ritorno a Leverkusen però non è dei più felici e dopo solo 7 presenze viene ceduto a titolo definitivo ai Los Angeles Galaxy dove esplode definitivamente. Dal 2005 al 2008 colleziona infatti 96 presenze siglando la bellezza di 52 gol contribuendo alla vittoria del titolo e di una coppa nazionale. Nel gennaio del 2009 per Donovan si riaprono le porte della Bundesliga: è il Bayern Monaco a prelevarlo in prestito per due mesi ma per lui a marzo è già tempo di ritornare in America. Dopo l’ennesima stagione con il club statunitense nel gennaio 2010 arriva per lui l’occasione di mettersi in mostra in Premier League. Il trequartista si trasferisce ancora a titolo temporaneo all’Everton dove in due mesi colleziona 17 presenze siglando 2 reti e aiutando il club di Liverpool a risollevarsi dalla critica posizione di classifica. L’esperienza inglese lo forma ulteriormente e al suo ritorno ai Los Angeles Galaxy riesce a dare man forte per la vittoria dell’ennesimo campionato arrivata nel 2011. E durante la pausa della MLS del 2012, i Toffees insistono per prelevarlo in prestito per la seconda volta e negli ormai classici due mesi il trequartista colleziona 9 presenze e 7 assist. Definitivo, infine, il suo ultimo ritorno a L.A. dove nelle ultime stagioni in 79 apparizioni ha siglato 29 reti. E il ritiro è ormai alle porte dopo aver fatto registrare numeri spaventosi soprattutto nel massimo campionato americano. Secondo i dati ufficiali, infatti, sono ben 144 le reti siglate in 334 apparizioni.

RECORD MAN – Landon Donovan può godere di un ottimo bottino anche per ciò che riguarda l’avventura in Nazionale. Con la maglia degli USA ha esordito il 25 ottobre del 2000 a soli 18 anni grazie alla convocazione dell’allora commissario tecnico Bruce Arena. E con i colori rappresentanti la bandiera a stelle e strisce ha collezionato 157 presenze siglando 57 reti risultando così il miglior marcatore della storia degli Stati Uniti. Anche con la Nazionale i trofei non sono mancati: sono ben quattro, infatti, le edizioni della CONCACAF Gold Cup messe in bacheca. E, a soli 32 anni, l’annuncio del suo addio al calcio giocato è stato come un fulmine al ciel sereno. Ma le leggende restano tali, e non basteranno le scarpette al chiodo a cancellare le magie di uno dei pochi talenti nati nel Nord America. Un fuoriclasse a stelle e strisce o, più semplicemente, Landon Timothy Donovan.