2015

Un regista old school all’Atalanta: Daniele Baselli

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Focus sul giovane centrocampista della Dea, dotato di piedi buoni e visione di gioco

UNO TRA DUECENTOCINQUANTA – Se tuo figlio va a giocare a Zingonia, probabilmente l’Atalanta ci ha visto giusto. Certo, non è detto che un ragazzo preso dalla Dea riesca a sfondare, non c’è certezza nel mondo del calcio, men che meno quando si parla di grandi prospetti. Quello che si può fare è valutare e basarsi sull’esperienza. E a Zingonia c’è chi esperienza ne ha da vendere, come Mino Favini, il responsabile del settore giovanile che si prende cura dei tanti ragazzi delle giovanili della Dea, circa 250. E proprio qua sta la difficoltà: emergere tra tanti ragazzi con voglia di fare, ma anche con talento. Per essere bravo devi avere più talento degli altri. Ce l’ha fatta Sportiello (di cui abbiamo già parlato), ma anche altri ragazzi come Molina, o Daniele Baselli. Per Baselli non è stato facile emergere. Nato a Manerbio il 12 marzo del 1992, Baselli è un mediano di qualità, con un notevole bagaglio tecnico, che si piazza davanti la difesa e orchestra l’intera manovra. La semplicità con cui Baselli riesce a dettare i tempi di gioco, con cui innesca in velocità i compagni, è segno che ci troviamo di fronte ad un talento cristallino, un centrocampista –italiano- bravo e preciso come pochi. Baselli ci sa fare, e lo dimostra al Torneo di Viareggio del 2010, quando attira su di sé le attenzioni di diversi club di B e Lega Pro, con addosso la maglia numero 4 della Dea. Ma il giovane centrocampista dovrà aspettare circa un anno prima di passare al calcio che conta. Chi si accaparra Baselli è il Cittadella, che lo prende nel luglio del 2011.

IN PROVINCIA – Nel Cittadella Baselli trascorre due stagioni. Arriva in comproprietà alla corte di Claudio Foscarini, che ha il pregio di farlo maturare calcisticamente. La prima stagione in Serie B, infatti, serve a Foscarini per far inserire gradualmente Baselli nella formazione del Cittadella. Le presenze in Serie B sono 13, a cui si somma un’apparizione in Coppa Italia. Nessun gol per Baselli, ma non c’è problema, non è il suo compito. Piuttosto, nella stagione 2012/13, la seconda in cadetteria, Baselli mostra di essere migliorato non tanto sull’impostazione del gioco, quanto sull’interdizione: il centrocampista mostra più grinta quando attacca l’uomo, e non ha paura dei contrasti, malgrado un fisico non di certo imponente. Si capisce che Foscarini punta sul talento uscito da Zingonia, visto che a fine stagione Baselli ha collezionato 37 presenze nella serie cadetta, segnando anche il suo primo gol tra i professionisti contro l’Ascoli. Questa sarà l’unica rete del campionato. L’Atalanta si ricorderà bene del 20 giugno 2013, giorno in cui riscattò Baselli alle buste. Certo, se i bergamaschi avessero perso un talento homemade, fatto in casa, dal futuro assicurato, ci sarebbe stato un po’ da rosicare. Ma così non è stato. Baselli infatti torna all’Atalanta nel giugno –appunto- del 2013, ed esordisce con la maglia della Dea nella partita di Coppa Italia dell’agosto 2013 contro il Bari. Prima di quella partita, però, Baselli ne gioca un’altra. A luglio Colantuono lo schiera titolare nell’amichevole casalinga contro l’Udinese valida per il XIX trofeo Achille e Cesare Bortolotti. In quella gara Baselli mette a segno un calcio di punizione spettacolare, che non lascia scampo al portiere avversario: un gioiello di balistica. Così inizia l’avventura con la maglia della Dea.

LA CONSACRAZIONE – A Bergamo, chi tifa Atalanta, sa bene cosa rappresenta Luca Cigarini. Il regista della Dea è un beniamino dei tifosi, e scavalcarlo nelle gerarchie non è certo facile. Certo, c’è anche la prestazione sportiva, ma Baselli ha avuto il merito appunto di far vacillare Colantuono, che sempre più spesso ha iniziato a preferire il ragazzo 22enne all’esperto centrocampista. La stagione 2013/14 è la prima di Baselli in prima squadra. E le presenze non sono neanche così poche: 28 in campionato e 3 in Coppa Italia, e un futuro roseo davanti. Sempre zero reti, ma questo, ripetiamo, non è un problema. Arriviamo alla stagione in corso, forse la vera consacrazione del Pirlo dei bergamaschi. Baselli ha già accumulato 14 presenze in Serie A e 2 in Coppa Italia, ma se lo si guarda giocare colpisce più di tutto la sua personalità. L’emblema del talento del ragazzo potrebbe essere la partita contro il Genoa. Al Ferraris Baselli ha dato prova di essere davvero un centrocampista completo: prima l’assist a Zappacosta con un lancio al bacio, poi un filtrante (con tunnel) per la rete di Maxi Moralez. Parlando di Nazionale, Baselli ha iniziato dall’Under-18, con cui ha giocato due amichevoli. Successivamente una presenza in Under-19, per esordire con l’Under-21 di Mangia a novembre del 2012: da quel momento sono 10 le presenze accumulate. Questo spiega l’interesse di Milan, Fiorentina, Inter e Sassuolo, che lunedì –ultimo giorno di mercato- si sono contese il ragazzo. Alla fine l’Atalanta non ha voluto privarsi del giovane che si ispira a Pirlo, Xavi, Iniesta e Fabregas, ma i bergamaschi sanno che un giocatore con quel talento non resterà a lungo a Bergamo.  

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