2013

Un regalo perfetto – Dieci errori arbitrali storici

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Ecco per voi una classifica dei dieci “regali” arbitrali più clamorosi

DIECI ERRORI ARBITRALI STORICI – E’ Natale e da che mondo è mondo ci si cambiano i regali. E proprio di regali oggi vi goliamo parlare, ma non tanto di doni veri e propri, ma di errori arbitrali che, seppur distanti dal periodo natalizio, hanno fatto felici grandi e piccini e di conseguenza hanno alzato il tasso di omicidi in certe zone del mondo. In Italia soprattutto siamo bravissimi a dare la colpa di una sconfitta all’arbitro e, beh, in questo caso c’è qualcuno che ha ragione. Dieci errori arbitrali storici, scelti per voi come regalo di Natale.

10. BRASILE – SVEZIA, FISCHI PER FIASCHI – E’ il mondiale del 1978, quello giocato in Argentina con i militari in campo per intenderci e già basterebbe questo, ma non vogliamo parlare di dietrologia e complotti, bensì di regali arbitrali. E’ la partita che vede protagonista il fischietto gallese Clive Thomas, fin lì uomo onesto e probo, ma che da quel giorno in Brasile un po’ odiano. Si parla di Brasile – Svezia, sull’1-1 al novantesimo – a quell’epoca il recupero era quel che era – Nelinho batte un corner teso da destra e di testa sbuca Zico che mette dentro. Brasile 2 Svezia 1. O forse no, perché Thomas ha la simpatica idea di fischiare la fine appena Zico impatta il pallone. Provate solo a immaginare cosa succederebbe se una scena del genere accadesse in una partita di seconda categoaria italiana.

Davvero, immaginatevi una scena del genere a Quarto Oggiaro o a Mesagne

9. IL GOL DI MUNTARI – Galliani ce l’aveva sul telefono, l’immagine è famosissima e virale, qualche scrittore juventino gli ha dedicato pure un libro e soprattutto da quel giorno non si fa altro che parlare di gol fantasma: è il gol di Muntari, bambola, prendere o lasciare. La Juventus si presenta a Milano per la sfida scudetto da imbattuta e passa in svantaggio con Nocerino; poi Muntari segna un gol decisivo per gli scontri diretti, ma l’unica buona azione in rossonero del ghanese viene vanificata dal signor Tagliavento, che in quel momentò taglia solo le gambe ai milanisti. A San Siro finisce uno a uno, la Juventus vincerà lo Sucdetto 2010-11 senza neppure un k.o. e da quel giorno il Milan non ha mai cambiato sfondo sul cellulare.

Non è come sembra: Buffon sta provando a fare un’onda energetica

8. LA RIVINCITA TEDESCA – Non corre buon sangue tra Inghilterra e Germania (così come tra Inghilterra o Germania e altre nazionali), la partita del 2010 in Sudafrica valida per gli ottavi di finale dei Mondiali è dunque La Partita, con qualche maiuscal di troppo che in tedesco sarebbe quasi ortograficamente giusta. Sul due a uno per i tedeschi Lampard tira in porta e un secondo dopo Neuer ha la palla in mano per rinviare mentre gli inglesi si fiondano sul fischietto Larrionda chiedendo lumi sulla sua sanità mentale. Cosa è successo in quel secondo? Non serve Roberto Giacobbo, solo Youtube: il tiro di Lampard impatta sulla traversa, entra di un metro, tocca di nuovo il legno e finisce su Neuer. E’ gol, ma Larrionda e gli assistenti stavano giocando a tresette. La Germania vincerà 4-1.

Immaginiamo quanto poco abbiano esultato i sempre sobri media tedeschi

7. L’ORCO OVREBO – Ricordate Chelsea – Barcellona del 2008-09 e Bayern Monaco – Fiorentina del 2009-10? Allora senza dubbio vi ricordate Didier Drogba e Michale Ballack che simpaticamente minacciano di morte il norvegese Ovrebo, reo di aver spedito i catalani in finale di Champions dopo due (o forse più) rigori palesi negati ai Blues e un mancato rosso ad Abidal. Oppure forse ricorderete senz’altro quella serata all’Allianz Arena quando sempre l’orco scandinavo – la somiglianza con Shrek aiuta parecchio per questo epiteto – prima non espelle Klose per un fallo killer, poi manda fuori l’innocente Gobbi e infine al 90′ convalida una rete di Klose in fuorigioco siffrediano aiutando il Bayern ad andare avanti. Coerente Ovrebo: sbaglia sempre in favore delle finaliste. A Firenze lo amano quasi quanto Renzi.

«Hey, arbitro, hai il naso sporchissimo!»

6. UNA NOTTE A AMSTERDAM – Si parla sempre di errori arbitrali in favore della Juventus, ed effettivamente abbiamo parecchio materiale a disposizoone, ma in pochi si ricordano che la Vecchia Signora una notte ad Amsterdam per colpa di un fuorigioco non visto ha perso pure una finale di Champions League. A metà ripresa della sfida Real Madrid – Juventus Roberto Carlos da sinistra calcia in porta, un bianconero respinge tra i piedi di Mijatovic il quale salta un tarantolato Peruzzi e mette dentro il gol decisivo per i blancos di Heynckes. E’ offside ma il tedesco Krug convalida una rete che oggi con le nuove norme sarebbe validissima. A quei tempi no, e questa cosa non è che abbia fatto tanto piacere ai tifosi bianconeri.

Non è tanto perdere una finale per un fuorigioco, è perderla prendendo gol da Mijatovic…

5. HENRY, MANI IN ALTOGiovanni Trapattoni non ha avuto molta fortuna quando si è seduto sulla panchina delle nazionali, diciamoci la verità. Si stanno giocando i playoff per il Mondiale sudafricano, a Parigi l’Eire deve ribaltare lo zero a uno patito in casa con la Francia e miracolosamente finisce i tempi regolamentari in vantaggio col gol di Keane. L’Irlanda sbaglia molto e la Francia verso la fine dei supplementari la punisce: Henry stoppa, palla in mezzo per Gallas e uno a uno decisivo per il pass mondiale. protagonista il pompiere Hansson e la sua terna, che in quanto svedese forse non conosce il motto «Gioco di mano, gioco da villano»; guardatevi i replay, Henry controlla con entrambe le mani e gioca da novello Tony Parker. Quelle stesse mani saluteranno il Trap sulla via per Johannesburg.

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Non l’ha presa di mano. Proprio no

4. RONALDO E IULIANO NEMICIAMICI – Se avete più di venti anni allora non potete non aver mai visto queste immagini. Al Delle Alpi di Torino si sta giocando la sfida scudetto tra Juventus e Inter valida per il campionato 1997-98, durante la ripresa il fenomeno Ronaldo entra in area da sinistra e, in zona tiro, viene da colpito Iuliano in un body-check ormai stranoto, ma il signor Ceccarini da Livorno lasica proseguire tra le tremende proteste nerazzurre. Gigi Simoni addirittura entra in campo nella posizione di mezzala, ma lo fa solo per inveire e viene cacciato. Un rigore solare non assegnato che ha dato materiale – e lo sta dando tuttora – agli antijuventini. Va detto pure che in qualche Inter Club Ceccarini è tipo Voldemort.

Questo scontro è diventato un famoso ballo nei villaggi vacanze turkmeni

3. IL PIONIERE HURST – Inghilterra e Germania si odiano, e questo ormai lo abbiamo appurato. Ma perché tanto astio? Le ragioni sono da rintracciare nella storia, ma anche nel passato calcistico qualche precedente famoso c’è, eccome se c’è. Geoff Hurst ad esempio non è l’unico calciatore ad aver segnato tre gol in una finale mondiale, è anche l’unico al mondo ad aver segnato un hat-trick pur avendo messo dentro due gol solamente. Finale di Coppa Rimet 1966, ai supplementari sul due a due Hurst scrica un bolide sotto la traversa, la palla colpisc eil legno e balza sulla linea. E’ gol? Non è gol? Non è gol ma è gol, lo svizzero Diens convalida e dà il via alla storia dei gol fantasma. Grazie Dienst, senza di te non sarebbe mai esistito Biscardi.

Geoff+Hurst+1966

Hurst, ma quel giorno non avevi proprio altro da fare?

2. MANO DE D10S – Questo non potete non conoscerlo, è il gol più irregolare e più famoso della storia del calcio. Mondiali 1986, Maradona batte Shilton segnando di pugno e dando il via alla vittoria finale della Coppa del Mondo da parte dei sudamericani. Palla alta, el Diez ci arriva con il gancio e Ali Bin Asser, arbitro tunisino, decide di vivere il momento wahroliano da vip, non sapendo di essere passato alla storia. Argentina e Inghilterra danno vita a una partita da amarcord, resa immortale anche dal gol più bello del mondo (Maradona avrà anche barato, ma poi ha fatto vedere di poter vincere da solo, n’est-ce pas?). «Chi ruba a un ladrone ha cent’anni di perdono» dirà poi il Pibe De Oro, riferendosi soprattutto alla battaglia delle Malvinas. Tutti in piedi, giù il sipario.

Ancora non ci spieghiamo come sia possibile non annullare questo gol

1. BAILA MORENO – Caporetto, pur essendo stata una delle più grandi sconfitte italiane a livello militare, ha avuto il pregio di passare alla storia e anche all’antonomasia. Lo stesso vale pure per la Corea. Corea del Sud & Giappone 2002, vale a dire il disegno cospiratore per far arrivare sul podio i coreani (testimoniato dalla farsa con la Spagna ai quarti): Corea contro Italia agli ottavi, tutti sappiamo come è andata a finire in quel mondiale funestato da orrori arbitrali. Prima il rigore fasullo per i padroni di casa, costantemente impuniti, poi il rosso a Totti con rigore a nostro favore non concesso e gol regolare annullato a Tommasi: due a uno per la Sud Corea e tracollo azzurro. Significative in questa sfida sono alcune immagini: Trapattoni che calcia una bottiglietta imprecando; il delegato Fifa che, sconsolato, gesticola verso il Trap; il sangue di Coco; l’ira epica di Di Livio; il gol sbagliato da Vieri; l’indegna fine in nazionale di Maldini. Tutto questo ha un nome, Byron Moreno. Ci vuole ancora tempo per farlo diventare sinonimo di “schifo” per antonomasia?

Parliamo seriamente: la Corea meritò quel quarto posto e Hiddink non sa scegliersi le panchine

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