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Un giovane cannoniere per la Serie A: la storia di Marco Pacione all’Atalanta
La storia del giovane Marco Pacione: l’ascesa all’Atalanta dal settore giovanile alla conquista della Serie A. Poi la cessione alla Juve
All’Atalanta nessun bomber del vivaio è padrone in patria? Teoria che si può tranquillamente smontare presentando molti nomi che, facendo il salto dal settore giovanile alla prima squadra hanno rispettato le attese. Lo è stato per Pazzini, ma soprattutto per Marco Pacione: protagonista del ritorno dell’Atalanta in Serie A.
Nato a Pescara il 27 luglio 1963, Pacione fa tutta la trafila delle giovanili a Zingonia fino a debuttare addirittura a 19 anni in prima squadra, grazie alle sue doti assai promettenti: centravanti slanciato dotato di una velocità incredibile e soprattutto di una freddezza sottoporta impeccabile.
La prima pietra viene posata durante Atalanta-Lazio nel gennaio del 1983: 20 presenze e 6 goal come antipasto per la grande annata che sarà la 83-84. I nerazzurri vogliono ritornare a quella Serie A che manca dal 1979, e puntano tutto su Marco che schiaccia ogni singolo avversario siglando 15 goal in 36 presenze che gli valgono sia la promozione che il titolo di capocannoniere del campionato cadetto: da menzionare la doppietta contro la Sambenedettese dove la Dea salutò anni e anni di sofferenza, sotto la guida tecnica di Nedo Sonetti.
L’anno dopo debutta nel calcio dei grandi siglando 5 reti e dando grande contributo ad una squadra che diventerà la rivelazione della Serie A. A fine stagione riceve la chiamata della Juventus a soli 22 anni, entrando (in negativo) nella storia bianconera in quella famosa partita tra i sabaudi e il Barcellona nella stagione 1985-1986.