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Un anno senza Mihajlovic, il figlio Miroslav: «É stato difficile»

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Le paorle di Miroslav Mihajlovic, figlio di Sinisa, ad un anno di distanza dalla morte del padre: «Al Bologna sono stati bravissimi»

A quasi un anno dalla morte di Sinisa Mihajlovic, mancato lo scorso 16 dicembre, il Quotidiano Nazionale ha parlato con il figlio Miroslav. Di seguito le sue parole.

UN ANNO SENZA SINISA – «E’ stato difficile, ma se c’è una cosa che mi ha aiutato molto è stata andare al campo: mi permette di staccare ma anche di tenerlo vicino. So di avere un cognome pesante, ma amo questo lavoro e, come mi ha insegnato papà, seguo le mie passioni. In Italia è ancora più difficile gestire l’eredità, anzi ammiro Chiesa e Maldini per essere arrivati in alto nonostante il paragone con i genitori. Io vado avanti come Miro».

GIORNO DELLA MORTE – «Eravamo pronti, ma la verità è che puoi essere preparato quanto vuoi: quando arriva quel momento è dura. In certi momenti volevo solo sparire invece ci chiamavano tutti. Ci tengo però a ringraziare chi gli è stato vicino, soprattutto i tifosi e Stankovic: Deki è come uno zio per me, c’è sempre stato. Il fatto che papà fosse un personaggio pubblico non aiuta a vivere questa perdita perché tutti ne parlavano di continuo e sarà lo stesso con l’anniversario».

FAMIGLIA E BOLOGNA – «Mamma è una donna forte e non ci fa vedere che sta male, ma so cosa prova e che lo fa per noi. Insieme ai miei fratelli cerchiamo di farla stare meglio. Bologna? Sono stati perfetti con lui e con noi. L’esonero nel 2022 l’ha vissuto male perché per lui stare in campo era tutto. Ma al Bologna sono stati bravissimi, dimostrandoci vicinanza sia prima che dopo».

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