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Un anno senza Mihajlovic, il figlio Dusan: «Un idolo, era tutto per noi»

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Le parole di Dusan Mihajlovic, figlio di Sinisa, ad un anno di distanza dalla scomparsa del padre Sinisa lo scorso dicembre

É passato un anno dalla morte di Sinisa Mihajlovic. Un anno fa l’ex tecnico del Bologna, al termine di una lunga malattia si spegneva e oggi, su La Gazzetta dello Sport, il figlio Dusan lo ricorda. Di seguito le sue parole.

SINISA – «Per me non era solo un papà, era un supereroe, un idolo. Era tutto. Lo guardavo con amore e ammirazione. Questo è stato un anno di merda, non so trovare altra espressione. Però provi ad andare avanti, pensi a cosa avrebbe detto o fatto lui. In famiglia eravamo già unitissimi ora lo siamo ancora di più. E poi c’è mamma che è una chioccia per tutti noi. Essere subito accostato a lui non è un peso, è un onore. E quando mi dicono che gli somiglio, che faccio i suoi stessi gesti, mi si riempie il cuore. Vale per tutti noi figli. È bellissimo risentire la sua voce, vedere le immagini. Ma sale anche il magone».

BOLOGNA-ROMA – «Domenica c’è Bologna-Roma. Io, mamma e Viktorija saremo allo stadio Dall’Ara. I tifosi della Lazio stanno preparando delle cose e li ringrazio. Io sono tifoso della Lazio da sempre e anche della Stella Rossa. La Curva mi ha regalato il bandierone con il volto di papà. Lo porto tutte domeniche per farlo sventolare. Nel 2019 Sinisa fu contattato dalla Roma… Gli dissi, papà sei matto? Se vai alla Roma non posso più uscire! E lui mi hai risposto: meglio così stai a casa e non fai cazzate. Nella mia camera papà è dappertutto: sui muri, sul comodino, ovunque. Se un giorno avrò un figlio maschio si chiamerà Sinisa».

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