2013
Un ambiente che dà tutto per scontato: guarda e passa Napoli, rialzati a Dortmund!
Analisi del momento vissuto dagli uomini di Benitez
SERIE A CHAMPIONS LEAGUE NAPOLI – I tre schiaffi di Torino hanno tolto convinzioni alla banda Benitez: il Napoli non è riuscito ad invertire la rotta e si è lasciato beffare al San Paolo da un Parma abile a preparare la gara nel minimo particolare. Sogni di gloria rimandati? Ma neanche per scherzo. E’ questo il momento in cui serrare le fila e dare le risposte tanto attese: per questo Napoli nulla è compromesso.
IL DATO POTENZIALMENTE LIMITANTE – Tre sconfitte in tredici gare di campionato sono oggettivamente troppe: la statistica, rapportata sul lungo periodo delle trentotto partite di Serie A, concretizzerebbe lo scenario di nove sconfitte nell’arco dell’intero torneo. Di per sé troppe per puntare allo scudetto. Allora come se ne esce in casa Napoli? Innanzitutto i bonus legati a distrazioni del genere sono esauriti: nel senso, qualche altro stop sarà inevitabile – e ci mancherebbe – ma i partenopei dovranno capitalizzare al massimo la circostanza per cui nell’intero girone di ritorno disputeranno al San Paolo tutti gli scontri diretti (Juventus, Roma, Fiorentina ed altre partite impegnative quali Milan e Lazio). Il progetto: non perdere ulteriore terreno da qui alla sosta natalizia per poi giovare dei rinforzi che inevitabilmente andranno a completare la scuderia di Benitez. Andava fatto in estate, ok, ma è sempre consigliabile guardare con forza al futuro.
IL KO TARGATO PARMA – Una sberla, inutile girarci intorno, che tanto dirà sulla personalità del Napoli: la squadra dovrà dimostrare di sapersi rialzarsi immediatamente. Ma dove si nascondono le ragioni di questa sconfitta? L’impressione forte è stata quella di una partita preparata concettualmente in maniera errata. Impensabile consentire sistematicamente ad Antonio Cassano – un giocatore sì di qualità ma non propriamente irresistibile – di svolgere alla perfezione il ruolo di falso nueve cucitogli addosso per l’occasione da un attento Donadoni. Il copione del Parma è stato talmente ripetitivo da far risultare incomprensibile l’incapacità del Napoli di adattare le contromisure: gli emiliani sfruttavano la superiorità numerica a centrocampo per recuperare palla ed affidarla a Cassano, Britos è puntualmente intervenuto in anticipo così come altrettanto puntualmente si è lasciato aggirare dai movimenti dell’attaccante barese a protezione della palla. Bravo poi a far guadagnare metri al suo Parma. Inadatto Britos o gara preparata male? Al netto dei palesi limiti dell’uruguaiano, più probabile la seconda (ma se questo basta a giustificare il crudele quanto folle coro di critiche abbattutosi su Benitez siamo alla frutta!).
LO SNODO DI DORTMUND – Un’inattesa e pesante battuta d’arresto, ma il campionato del Napoli non può definirsi in alcun modo compromesso: sei punti di distanza dalla Juventus e potenzialmente sette dalla Roma impegnata domani all’Olimpico contro il Cagliari, ma la strada è ancora troppo lunga per pensare di tracciare bilanci conclusivi. Nulla è compromesso, si diceva: fondamentale in tal senso il crocevia di Dortmund. L’eccellente Napoli europeo ha trovato circostanze tutt’altro che favorevoli sul suo cammino: tradotto, nel ribattezzato girone della morte si rischia molto seriamente di uscire con dodici punti. Ma si passa con dieci se la banda Benitez saprà prendersi un punto nel rovente Wesfalenstadion contro i vice campioni d’Europa. Ed è un’impresa alla portata dei partenopei: il Borussia Dortmund arriverà alla sfida decisiva priva di tre quarti della sua difesa titolare ed un Napoli seppur privo di Hamsik e Zuniga dovrà assolutamente approfittarne. Magari assecondando il copione della gara: Klopp riverserà la sua squadra in avanti perché chiamato a vincere. A Benitez non mancheranno gli spazi: ipotizzabile Dzemaili in luogo di Hamsik per rinfoltire la mediana, tenere botta all’assedio tedesco e giocarsela tutta sulla velocità degli esterni offensivi e sulla vena realizzativa di Gonzalo Higuain. Non perdere (ma, consiglio alla piazza, quello di non dare per scontate le gioie come se fosse diventato normale eliminare i vice campioni d’Europa dalla Champions League), tornare a sorridere e ricevere una potentissima iniezione di fiducia in vista di un futuro allora sì tutt’altro che compromesso.