2014
Ultimo Balo nella terra dei Beatles
Nessuna svolta nella carriera di Mario Balotelli. Nemmeno a Liverpool, dove la musica sarebbe dovuta cambiare…
Mario Balotelli non è mai stato avvezzo alle regole, alla regolarità. La parola normale nel suo vocabolario probabilmente non esiste e lui, poco genio e tanta sregolatezza, non poteva non infrangere le regole un’altra volta. Il centravanti italiano in estate ha lasciato il Milan per trasferirsi a Liverpool, per 20 milioni di euro, ma nella città dei Beatles, nella city del gruppo più famoso della storia, Mario Balotelli ha messo in scena l’ultimo ‘Balo’ da solista. Un canto del cigno? Forse. Quel che è certo è che Mario Balotelli ha fallito miseramente un’altra ghiotta opportunità di zittire i critici, le critiche e chi non ha mai creduto in lui nemmeno per un secondo.
ENNESIMA OCCASIONE PERSA – Per i grandi campioni solitamente si finisce molto presto di consumare gli aggettivi per commentare le loro giocate. Anche Mario Balotelli può vantare lo stesso trattamento dai giornalisti, dagli addetti ai lavori o dai semplici tifosi. Peccato però che le giocate di Balo siano un solo un «potrei ma non voglio» e gli aggettivi usati siano spesso e volentieri adoperati in accezione negativa. Dai primi di novembre a oggi, Balotelli, fra infortuni e squalifiche (spicca sul suo conto una sanzione disciplinare per razzismo e antisemitismo, dopo un post su Instagram), è sceso in campo una sola volta. I numeri di Balotelli al Liverpool sono impietosi: in Premier, 10 partite e nessun gol ma tante occasioni sprecate (alcune più semplici da segnare che da sbagliare). In Champions, 3 partite e un gol al Ludogorets mentre un gol l’ha realizzato anche in Coppa di Lega allo Swansea. Questo il bilancio di Mario Balotelli ad Anfield: 14 presenze complessive, 2 gol. Numeri che non hanno bisogno di commenti e non lasciano spazio ad interpretazioni ma che rendono facile il giudizio finale: Mario Balotelli ha nuovamente fallito!
FUORI DAI GIOCHI…E DAL GIOCO – Liverpool poteva essere la piazza giusta per rilanciarsi ma ad un gruppo affiatato, ad un gruppo abituato a suonare lo spartito da orchestra, non si può aggiungere un solista abituato a lottare da solo e contro tutti, la stonatura è inevitabile. E nella città dei Beatles anche un solista come Balotelli è finito con l’essere schiacciato, quasi come uno scarafaggio, dalla sua stessa personalità. All’inizio tra Balotelli e Liverpool era amore. Amore vero. Ma come tutti gli amori anche le storie più belle possono finire. A cinque mesi di distanza, tra Mario e Liverpool si può parlare solo di un colpo di fulmine ma di una scintilla mai scoccata definitivamente. Ieri la chiusura del rapporto con le parole di Brendan Rodgers, manager dei reds, in conferenza stampa, il quale ha praticamente chiuso ogni velleità di titolarità all’ex attaccante di Inter, Manchester City e Milan: «Abbiamo visto nelle ultime gare che diamo il nostro meglio quando giochiamo un football aggressivo, mettendo pressione sugli avversari con grande intensità. I giocatori stanno adattandosi a questo stile di gioco e le prestazioni migliorano. Ma ci siamo resi conto che questo non è lo stile di Mario. Lavorando con lui, da quando è arrivato a Liverpool, abbiamo visto che dà il suo meglio con un altro tipo di gioco, restando dentro o subito fuori dall’area. Aggressività e pressing non sono il suo gioco». Come a dire: fai le valigie a gennaio se non vuoi restare a guardare i tuoi compagni, per il resto della stagione, dalla panchina.
RITORNO AL FUTURO – Ora Mario Balotelli potrebbe tornare in Italia. Il Paese che lo ha bistrattato ma che lui stesso ha maltrattato una volta tornato in Inghilterra («Il Liverpool è uno dei migliori club in Inghilterra. Sono in una grande squadra con giocatori giovani, per questo sono venuto qui. Tornare a giocare in Italia è stato un errore» disse nel giorno del suo arrivo ad Anfield) potrebbe nuovamente accoglierlo a braccia aperte. Lo sogna la Sampdoria (difficile arrivare a Balotelli per l’ingaggio a meno che non decida di rigare dritto e di farsi mettere in regola da un duro come Sinisa Mihajlovic) lo rivuole Roberto Mancini all’Inter. Il tecnico, uno dei pochi a capirlo pienamente, è pronto a concedergli una nuova chance ma l’ambiente nerazzurro si è già schierato e ha votato NO al ritorno di Balo.
CHE NON SIA L’ULTIMO – Dopo il fallimento al Mondiale ci si aspettava sicuramente di vedere un altro Balotelli a Liverpool. Lui non si è mai definito un campione ma guadagna come un fuoriclasse e ha le potenzialità e l’età per esserlo. Il tempo passa, la carriera di un calciatore è breve. Ora tocca a Mario non fallire l’ennesima chance per non essere ricordato come una meteora. I tifosi del Liverpool avevano pensato di rivedere il sole sulle road di Liverpool dopo l’addio di Suarez «Here comes the sun, And I say It’s all right» ma nessuno, da Abbey Road ad Anfield Road, ha colto il suo disperato grido d’aiuto: «Help! I need somebody; Help! Not just anybody; Help! You know I need someone; Help!». Così, invece del sole, a Liverpool si sono solo viste nubi grigie a volontà. Peccato perchè a Liverpool la musica sarebbe dovuta cambiare…