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2016

Vialli: «Non credevo nella Juventus. Champions League? Dico Atletico»

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L’ex attaccante, ora opinionista Sky, ha toccato diversi punti

I campionati si avviano verso la conclusione e ben presto a scendere in campo saranno le Nazionali per Euro 2016. A tornare sulla stagione attuale è stato Gianluca Vialli, ex attaccante ed ora opinionista Sky intervistato dal Corriere dello Sport. Ecco le sue parole sull’annata della Juventus: «Se ci credevo? Sinceramente no. Ero tra quelli che ritenevano quasi inevitabile una stagione positiva, ma interlocutoria. E invece i due mesi negativi iniziali hanno creato il desiderio di ribadire la propria superiorità e la squadra è stata bravissima a ritrovare compattezza e superare le difficoltà. E’ stata favorita anche dal campionato più equilibrato degli ultimi anni in cui il Napoli ha brillato e la Roma ha fatto molto bene dall’arrivo di Spalletti in poi, ma in cui hanno deluso le milanesi».

QUANTO CONTA L’ALLENATORE? – Su Allegri, poi, Vialli ha continuato: «Quando le cose vanno male la colpa è dell’allenatore e allora in questo caso mi sembra giusto dare ad Allegri tanti meriti. All’inizio, dopo partenze importanti sul mercato, si è preso tempo per capire la strada giusta da seguire e a volte non ho condiviso le sue scelte. Poi però ha dimostrato di essere un grande gestore e una persona equilibrata che capisce di calcio. Quando c’è un duello tattico con un collega ne esce sempre vincitore. Bravi anche i dirigenti che hanno fatto un lavoro super e destinato a durare per tanto tempo. Rinnovo? Non ci sono motivi per cambiare. Né per il tecnico né per la società».

POGBA E IL FUTUROVialli cederebbe Pogba per 100 milioni? Ecco la sua risposta: «Chiamerei il giocatore e gli chiederei cosa vuole fare. Se lui va a dormire con il pigiama della Juve e ha il senso di appartenenza alla causa bianconera, ci penserei prima di venderlo. Se invece ha altre idee per il suo futuro, è giusto valutare perché 100 milioni sono tanti. Champions? Adesso è all’altezza delle altre grandi d’Europa: di alcune è più forte, di altre più debole, ma di certo ha la consapevolezza di essere parte dell’elité del calcio europeo. La Champions però viene decisa dai particolari e se nella settimana decisiva non sei al top…».

PASSIAMO AL NAPOLI – Sul record di Nordahl messo nel mirino da Higuain, Vialli ha commentato: «Non lo so. Higuain ha segnato tanto e in futuro segnerà tantissimo, ma i gol sono importanti solo se si raggiungono gli obiettivi di squadra. Se il Napoli si concentra sull’aiutarlo e non arriva secondo, non credo sia positivo. Il Barcellona facilitò il record di reti di Messi, ma poi si ruppe qualcosa. Spero che Higuain superi Nordahl, ma che accada come conseguenza di due vittorie di un gruppo che merita di finire dietro la Juve. Se Sarri mi ha convinto? Molto. E’ riuscito a trasferire le sue idee con efficacia e per lunghi tratti della stagione ha espresso il gioco più bello del campionato. Ha costruito una squadra equilibrata e ha ottenuto risultati importanti. Se i dirigenti aggiungeranno qualcosa in estate, la prossima stagione sarà ancora migliore».

CAPITOLO TOTTI – Su Totti e la questione che lo lega alla Roma, Vialli ha un pensiero chiarissimo: «Il giorno che Francesco si convincerà che è giusto stare in panchina, non sarà più efficace. Se invece avrà la voglia dell’ultimo periodo potrà ancora far bene. E’ però importante che la Roma risolva la guerra tra Spalletti e Totti, un dualismo che crea tensioni all’interno dell’ambiente. Spero che gli interessi di Totti collimino con quelli della società».

LE ALTRE GRANDIInter e Milan continuano a stentare, Vialli ha individuato uno dei motivi: «Da ex giocatore dico le voci riguardanti all’assetto societario non aiutano. Se a questo aggiungiamo che le altre sono più forti, tutto diventa più complicato. Al Milan poi sembra impossibile portare avanti un progetto con lo stesso allenatore: il club ha una politica ottima basata su un gruppo forte di italiani, ma i risultati stentano ad arrivare. Coppa Italia? La Juventus è più forte, ma è una partita secca e di fine stagione. La conclusione non è scontata anche perché tutte e due giocano fuori casa».

ORA L’ITALIA – A breve ci saranno gli Europei, e Vialli spende parole d’elogio per il ct Antonio Conte: «Ho fiducia in Conte perché le sue squadre garantiscono prestazioni piene di orgoglio, impegno e concentrazione. Non saremmo una sorpresa perché l’Italia è sempre l’Italia, ma se uno dei nostri attaccanti diventerà assoluto protagonista, ci toglieremo delle soddisfazioni». A chi pensa? «A uno tra Pelle, Zaza ed Eder». Peccato che Balotelli si sia… autoescluso. «Non credo che al di là della qualità delle sue prestazioni, sia adatto al gioco di Conte».

UN PO DI ESTERO – Infine, l’ex attaccante si è espresso sulla Champions League e sul miracolo Leicester: «Chi vince la Champions? Dico Atletico perché quello che il calcio una volta ti toglie, un’altra volta te lo restituisce. E dopo la finale del 2013-14 a Lisbona…A me dell’Atletico piace quasi tutto. Certe cose, come il ricorso al fallo tattico, alla caduta e alla protesta, le trovo eccessive e le eviterei, ma Simeone tira fuori dai suoi il 120% con una continuità mostruosa. I colchoneros sono sempre concentrati e cattivi. Leicester? E’ una storia fantastica che rinforza la convinzione che la Premier sia il torneo più spettacolare e divertente del mondo. E’ bello che Ranieri non abbia mai vinto un campionato da giocatore o da allenatore e che ci sia riuscito a 64 anni. Ed è bello che trionfi il Leicester perché dimostra che nel calcio niente è impossibile».

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