2016

Udinese, Bertotto: «Di Natale, vai all’estero!»

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Continua: «Non credo voglia smettere, ha un talento incredibile»

Quella di domenica contro il Carpi sarà l’ultima gara di Antonio Di Natale da calciatore dell’Udinese. Il bomber campano ha già ufficializzato il suo addio alla compagine bianconera ed il suo futuro è tutto da scrivere. Intervistato da Il Messaggero Veneto, l’ex calciatore e capitano dell’Udinese Valerio Bertotto ha ricordato Di Natale così: «Di Natale da avversario? Uno di quei giocatori che mi stimolava. Aveva fantasia, imprevedibilità, cambiava idea nell’arco di un secondo. La preparazione mentale doveva essere di alto livello. Come compagno, poi ha confermato tutte le sue qualità. Ingresso nello spogliatoio? Ricordo un ragazzo timido, riservato, poco esuberante. Con gli anni è cambiato, uno diventa uomo e acquista maggiori sicurezze. I suoi gol più belli? Quello al Siena con un destro a giro alla Del Piero, e poi quello con il Milan che lasciò di sale Dida. Il talento è sempre stato il suo marchio di fabbrica, l’allenamento ti permette di affinare certe giocate ma il talento o ce l’hai o non ce l’hai. Punto».  

CONTINUA BERTOTTO«Da esterno a bomber spietato? Il gol era nel suo dna. Era inevitabile che con il passare degli anni un giocatore con quelle caratteristiche venisse avvicinato alla porta. Quando ce l’ha davanti diventa formidabile. Tridente Di Michele, Iaquinta e Di Natale? Attaccavano tutti e tre la profondità con forza e qualità e per i difensori era davvero dura stargli dietro. Iaquinta ci metteva più forza, gli altri due le loro straordinarie qualità tecniche. Anche Di Michele aveva un piedino che ve lo raccomando. Domenica sarò allo stadio per Udinese – Carpi? Può darsi. Che cosa suggerisco a Di Natale per il futuro? Non credo voglia smettere. Fossi in lui andrei a fare un’esperienza all’estero in un mondo nuovo per il tempo che vuole lui per deliziare con le sue giocate altre platee».

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