2016

Sassuolo, Di Francesco: «La nostra programmazione non cambia»

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Il tecnico: «Berardi un figlioccio, Vrsaljko, Pellegrini e Duncan migliorati tanto»

Eusebio Di Francesco, allenatore del Sassuolo, premiato quest’oggi a Senigallia, ha parlato ai microfoni di “Sky Sport” margine della premiazione del Premio Cesarini 2016: «Cambierà la tipologia di partenza con una rosa più ampia in caso d’Europa ma aspettiamo la partita di sabato. Sicuramente arriveranno dei giovani che è la base importante di questa società e anche mia. E’ una scelta societaria e anche mia, ritengo che ci siano tanti stranieri interessanti, ben vengano quelli bravi. Noi ne abbiamo tre, li abbiamo selezionati accuratamente. Io credo nei giovani italiani ma bisogna lavorare meglio dal basso dove abbiamo carenze. La società è maturata. Quando si crede in un allenatore si cerca di portarlo avanti anche alle prime difficoltà e questo vale anche per i giovani, non bisogna avere fetta perché si può anche sbagliare. Duncan, Vrsaljko e Berardi? Sono cresciuti tantissimo. Duncan era indisciplinato dal punto di vista tattico, è migliorato tanto, già dagli allenamenti. Vrsaljko è uno dei migliori terzini del nostro campionato, Berardi è una nostra creatura, lo ritengo un figlioccio, un giocatore con qualità molto importanti».

LA ROMA E LA FINALE – «Totti? Dovete chiamare Vito Scala. Mi auguro che firmi il rinnovo perché è una bandiera ma la scelta sta a lui. Pellegrini? E’ un giocatore di grande prospettiva, è cresciuto tantissimo e lo scorso anno giocava in Primavera e ha un grandissimo futuro davanti a sé. Finale di coppa Italia? Io la ascolterò alla radio, sarò a un convegno della Mapei e poi rientrerò a Pescara in macchina perché mio figlio fa la Comunione».

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