2015

Roma, Totti: «Avrei voluto giocare in Spagna»

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Sulla carriera: «Avrei voluto fare il centravanti dall’inizio. Vanigli il più odiato»

Lunga intervista di Francesco Totti al nuovo sito giallorosso asroma.com. Il capitano romano e romanista si racconta ripercorrendo la sua carriera. Dagli inizi da trequartista, al passaggio con Zeman sull’esterno nel tridente offensivo all’arrivo di Fabio Capello, nel 2001/2002 quando Totti iniziò ad essere schierato spesso da prima punta insieme a Cassano o a Batistuta fino all’era Spalletti quando nel 4-2-3-1 Totti si trasformò in unico riferimento avanzato.

L’INTERVISTA 1 – Così Totti: «Giocando vicino alla porta hai più possibilità sia di fare gol sia di fare assist ed è una cosa che mi è piaciuta sin dall’inizio. Con Spalletti, poi, c’è stato il cambio di ruolo definitivo. Se avessi potuto scegliere avrei fatto il centravanti dall’inizio». Totti ha parlato degli 80 gol su rigore realizzati in carriera («il lato destro del portiere è il mio lato preferito ma c’è anche il cucchiaio, per me è come se calciassi di piatto» e di quanto sia importante l’allenamento rispetto al talento («Direi 50 e 50. L’allenamento è fondamentale per tenersi in forma. Devi essere bravo a dosarti. Spesso devi essere più bravo di testa, che fisicamente»).

L’INTERVISTA 2 – Totti poi si è concentrato sugli avversari, in particolare su quelli più ‘odiati’: «Dire Vanigli sembrerebbe scontato, solo perché mi sono infortunato seriamente dopo il suo intervento. Però fu un martello: per i primi sei minuti venne solo da me. Ed era nella stessa settimana in cui avevo fatto vedere le caviglie massacrate in un servizio televisivo. Quando mi chiamò per scusarsi lì per lì mi arrabbiai, mi è dispiaciuto aver reagito così, anche perché sono cose che in alcune partite capitano: gli infortuni ci possono stare. Montero, per esempio, era uno che in un suo momento di pazzia poteva farti l’entrata eclatante, ma durante la partita era più leggero. Per Tudor, Materazzi e Cannavaro vale lo stesso discorso: erano più tranquilli durante il match, ma la zampata te la davano al momento giusto».

L’INTERVISTA 3 – Totti avrebbe voluto realizzare un gol in un Roma – Juve del ’97-98′ ma «Peruzzi mi fece una doppia parata imbarazzante. Puro istinto: mi è rimasto impresso». La partita che ha giocato meglio in carriera è Roma – Juventus 4-0 ma anche Roma – Empoli sul neutro di Palermo mentre il match preferito rimane Roma – Parma dell’anno dello Scudetto ma è legato anche a Roma – Juve 2-2, match in cui fu sostituito da Nakata a gara in corso: «Non è stata affatto la mia miglior partita, anzi. Però quello è stato il match Scudetto. Poi le altre due gare fondamentali forse sono state a Parma e Bologna, a cavallo del girone di andata e ritorno». Infine Totti avrebbe voluto misurarsi con i campioni della Liga: «Il mio stile di gioco è molto simile a quello spagnolo: più tecnico che fisico, se paragonato alla Premier e alla Serie A. Rispetto all’Inghilterra, la Spagna pende più verso il calcio giocato: c’è più divertimento. Gli applausi del Bernabeu? Emozione unica. Il mio idolo? Ho sempre guardato Giannini».

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