2016
Palermo, Ballardini: «Impresa memorabile. Con Sorrentino…»
Il tecnico dei rosanero ha commentato così la salvezza raggiunta in extremis
Il Palermo alla fine si è salvato. Dopo i tanti cambi in panchina alla quale ci ha abituati il presidente Zamparini, Davide Ballardini è riuscito a risollevare le sorti dei siciliani nello sprint di fine stagione avendo così la meglio sul Carpi retrocesso. E a commentare la salvezza raggiunta è stato lo stesso tecnico che ha rilasciato alcune dichiarazioni riportate da Il Giornale di Sicilia. Queste le sue parole: «Salvare il Palermo è stata l’impresa più bella e difficile della mia carriera. Nulla al confronto con questa. A Cagliari avevamo solo dieci punti, ma ebbi tutto il girone di ritorno per mettere a posto la squadra e il gruppo era coeso. In venti partite puoi fare molto. A Genova presi la squadra ultime in classifica, ma era forte. Negli spogliatoi facevano a botte, ma eravamo forti».
SQUADRA A PEZZI – «A Palermo ho trovato una squadra già morta e seppellita. L’abbiamo resuscitata, tutti insieme. Nessuna impresa mi ha reso felice come questa. Tornare poteva essere una follia. Non so neppure perché l’ho fatto, non ero costretto, avevo già rescisso a genio. Già due volte Zamparini mi aveva cercato dopo l’esonero, ma non avevamo trovato l’accordo. Poi mi offrì un altro anno di contratto e mi sono convinto. Arrivando a Coccaglio, prima della partita con la Juventus, capii subito che potevamo salvarci».
CAPITOLO SORRENTINO – Inevitabile, poi, una parentesi su Sorrentino dopo i fatti del passato: «Ho trovato la squadra, anzi quella parte della squadra con cui avevo avuto problemi, disponibile a capirmi. A dialogare. E lì ci siamo chiariti sia con Sorrentino che con tutti gli altri. Hanno capito il mio lavoro, la mia sensibilità, quello che avrei voluto. C’è stata una pace vera. L’abbraccio di domenica sera con Stefano è stato sincero. Venerdì il portiere mi ha voluto incontrare e mi ha regalato una penna Mont Blanc. Un gesto che mi ha commosso come raramente mi era accaduto. Non so se i giocatori con cui ho avuto problemi fossero più legati con Iachini. Non ci voglio neppure pensare a quel periodo. Non so neppure perché fu messo fuori squadra Rigoni e perché fu ceduto a gennaio. Dopo la sconfitta interna con la Fiorentina io non ero più l’allenatore del Palermo, mi richiamarono e tornai perché ero sotto contratto».