2016
Napoli, Sarri: «Per noi conta solo il Frosinone»
Sullo Scudetto: «E’ difficile fare qualcosa contro chi vince 26 partite su 27»
Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa, alla vigilia della sfida con il Frosinone: «Sono preoccupato e concentrato perché dobbiamo fare una partita, con le premesse mentali che abbiamo, non assolutamente semplice. Sappiamo che il San Paolo ci darà una grande mano e il ruggito sarà quello più importante di sempre. La squadra non vive in una campana di vetro e può essere influenzata da un’atmosfera che dà per formalità una partita che non è una formalità. Io penso di essere stato l’unico a dire a un certo punto della stagione a dire che la Juve avrebbe vinto lo Scudetto. Hanno vinto 26 partite su 27, un qualcosa che credo non sia mai successa nella storia del calcio italiano, e hanno vinto meritatamente. Per vincere lo Scudetto c’è bisogno che le squadre più attrezzate debbano fallire una stagione e con la Juve la vedo dura. Abbiamo battuto il record di punti di questa società, la testa deve rimanere solo sulla partita di domani. I dati accessori ci fanno piacere ma la testa deve rimanere sulla partita di domani perché dobbiamo portare il Napoli per la quinta volta in Champions League».
SARRI BIS – «Punto più emozionante della mia carriera? A me ha dato emozioni vincere la serie B, la C, le emozioni non sono paragonabili al livello dell’evento. E’ chiaro che sarebbe il risultato più importante fatto da me in carriera. Se ad agosto mi avessero detto che sarei arrivato secondo? Mi sarebbe sembrato un risultato difficile da raggiungere ma ho avuto sin da subito le sensazioni che questo gruppo potesse fare grandi cose. Rimpianto? Io penso solo a domani ma di fronte a una squadra che vince 26 partite su 27 ci sono pochi rimpianti. Abbiamo preso un milione di decisioni durante la stagione, qualcuna sicuramente l’abbiamo sbagliata, e valuteremo cosa possiamo fare per migliorare. Il grande merito dei giocatori sta nella disponibilità, io gli ho chiesto di ascoltarmi e loro, in parte giocatori già affermati, mi hanno ascoltato nonostante potessero ascoltare i miei consigli con distacco e se sono migliorati il merito è loro. Higuain? Il grande merito è della mamma. Lui mi dice che sono come suo padre, che lo critico sempre e comunque, ma credo che questo gli sia servito da stimolo. Lui è un giocatore di livello mondiale, straordinario, vedendolo dall’esterno mi dava la sensazione che potesse fare di più, l’ha fatto, ma mi lascia la sensazione che abbia ancora dei margini di miglioramento. Se una squadra è più forte, o che cerchi di adattarti o di importi, 9 su 10 le vince lo stesso, altrimenti le grandi squadre non esisterebbero ma invece esistono, la Juve è forte sotto tutti i punti di vista. Allenatore del Napoli in Champions? Mi sto già toccando. Domani abbiamo una partita difficile e vi potrei fare tanti riferimenti del passato ma penso alla sconfitta dell’Atletico Madrid contro una squadra retrocessa e al pareggio dell’Ajax contro una squadra ai play out che è costato il campionato. Voglio precisare una cosa, sul gioco dell’Atletico Madrid: io non mi ci ritroverei a fare quel gioco, non mi divertirei, ho una grande stima di Simeone e giocarci contro sarebbe estremamente problematico e volevo fare questa precisazione perché il messaggio che è passato è stato completamente diverso».