2016

Milan, per i cinesi la priorità è lo stadio

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Un investimento da 300 milioni a salire, ma tutto è ancora da decidere

Il Milan ai cinesi, è questo il tam tam degli ultimi giorni. L’affare sembra ormai in dirittura d’arrivo nonostante i tentennamenti di Silvio Berlusconi che proprio non vorrebbe cedere la sua creatura. Eppure c’è chi pensa già a come fare per riportare in alto i colori rossoneri, partendo proprio dalla costruzione dello stadio di proprietà, pallino fisso di Barbara Berlusconi che il più delle volte si è dovuta scontrare proprio con papà Silvio su questo tema. Condividere il San Siro con l’Inter, infatti, è stato soltanto un ripiego momentaneo: per il futuro si pensa in grande.

I CINESI E LO STADIO – Stando a quanto riportato dall’edizione odierna di Repubblica, una delle priorità dei cinesi sarebbe proprio la costruzione dello stadio di proprietà. Un investimento di minimo 300 milioni di euro per un impianto di circa 50mila posti, con annesse difficoltà logistiche: temi già trattati proprio da Berlusconi prima del dietrofront. Ma ora importantissimo sarà anche il Word Soccer Congress di Shanghai in programma a giugno, dove tra i relatori ci sarà il presidente del Guangzhou che spiegherà come costruire una città e non solo uno stadio. 

DIFFERENZE SOSTANZIALI – Questione stadio oggetto di dibattito anche tra i piccoli azionisti che hanno messo a confronto l’andamento dei fatturati di Milan e Juventus, anche se nel caso dei campioni d’Italia ad incidere non è soltanto lo Juventus Stadium. Ci saranno inoltre una serie di domande circa la gestione Berlusconi, preso di mira anche da Salvini: «Renzi approverà una legge sui diritti tv del calcio, ci sono centinaia di milioni in ballo per Mediaset. Dietro il politico Berlusconi c’è anche l’uomo d’azienda e il padre, che vuole lasciare ai figli aziende sane e rigogliose. Fare la guerra totale al premier non lascia completamente liberi».

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