2016

Milan, Mihajlovic: «Voglio il primo trofeo da allenatore»

Pubblicato

su

Le parole del tecnico rossonero alla vigilia di Milan – Alessandria di coppa italia

Sinisa Mihajlovic, allenatore del Milan, è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match di ritorno con l’Alessandria, sfida valida per le semifinali di coppa Italia (all’andata, in Piemonte, finì con la vittoria rossonera per 0 a 1). Così Mihajlovic: «Domani abbiamo l’opportunità di conquistare il primo traguardo della stagione, ovvero la finale di coppa Italia, vincerla, eventualmente, arriverà dopo. Domani ci sarà la possibilità per alcuni dei miei calciatori di dimostrarmi di essere pronti per una maglia da titolare, cosa che all’andata non si è vista. Tutti ci teniamo moltissimo a questa coppa, mi aspetto da tutti una grande prestazione e in particolare da chi ha giocato di meno. Ora stiamo bene siamo una squadra organizzata e che lotta. Sicuramente ci manca qualcosa nel cambiare passo durante la gara».

ANCORA MIHA – «Giocheranno Balotelli e Menez e mi aspetto molto da loro due, non saranno ammessi cali di tensione. Non dobbiamo pensare che sia una squadra di Serie C, seppur una buona squadra. Dobbiamo pensare che andando in finale per molti giocatori sarebbe un’occasione di vincere il loro primo trofeo e anche per me sarebbe così. Non credo ci siano delle difficoltà a concentrarsi, i giocatori se non lo fossero dovrebbero cambiare mestiere. Io non mi accontento mai, dobbiamo migliorare ma agli attaccanti non chiedo solo di far gol, solo io so quello che chiedo a loro, col Torino ad esempio avremmo dovuto tirare di più. Attestati di stima? Se giochi a carte, non devi mai contare i soldi quando sei seduto al tavolo, ma all’ultima mano. Ora pensiamo all’Alessandria e poi alla partita importante contro il Sassuolo. Il gruppo è importante, senza non si va da nessuna parte. Niang? Non ci sarà. Tifosi? Ci saranno almeno 15.000 tifosi, ci saranno molti bambini, ma noi non dobbiamo pensare a queste cose. Balotelli? Lui si deve mettere in mostra indipenentemente se ci fosse stato Niang. L’abbiamo preso per essere importante. Berlusconi? Io con il presidente ho un buon rapporto, schietto da uomini. Io ho affetto per lui, naturalmente non si può andare sempre d’accordo su tutto. Fino ad oggi io lo ascolto, poi sono l’allenatore e scelgo e faccio le mie scelte. Lui non mi ha mai imposto cose che io non mi sento di fare. Mauri? Vediamo dopo l’allenamento. Io vorrei farli giocare tutti ma non è possibile».

Exit mobile version