2016
Milan, Bonaventura: «Ci manca un po’ di leggerezza»
Le parole del centrocampista in un’intervista a “La Gazzetta dello Sport”
Jack Bonaventura, dopo Carlos Bacca, è il miglior marcatore stagionale del Milan. Il Jack rossonero ha rilasciato un’intervista a “La Gazzetta dello Sport” parlando della sfida in programma domani contro l’Atalanta, la sua ex squadra: «Perchè Jack? A Bergamo mi chiamavano così ma non c’è un motivo specifico e a parte Poli nessuno mi ha mai chiamato Giacomo. La chiamata del Milan? Al Direttore ho detto ‘è uno scherzo, vero? Non era uno scherzo. Dopo le 6, quando saltò la trattativa con l’Inter, pensavo di restare per un altro anno all’Atalanta, alle 9 mi telefona Marino e mi dice che Galliani ci aspetta a casa Milan e pensavo m prendesse in giro. Le mie lacrime? Più che commozione era stress, si è molto romanzato su questo».
ANCORA JACK – Prosegue Bonaventura: «Tardi in una big? Ognuno è quello che desidera di esserlo, basta volerlo. Poteva succedere prima ma magari non sarei stato pronto a livello di esperienza e furbizia. Se fai un errore al Milan c’è qualcuno che ci mette una pezza, se sbagli all’Atalanta prendi gol: almeno sono arrivato qui molto ‘allenato’, ecco. Cosa manca a questo Milan? Un po’ di leggerezza nello spogliatoio. Sono stati due gli allenatori chiave per la costruzione della mia personalità: Francesco Rocca e Colantuono, che mi rimproverava fino alle lacrime e mi teneva fuori apposta per vedere come reagivo. Quando smetterò di giocare, vorrei essere tranquillo com’era Del Piero il giorno dell’ultima partita con la Juve nel suo stadio, è stato il mio idolo sin da bambino e io nel giorno del suo addio ero in campo e gli ho stretto la mano. Futuro? Fare l’allenatore di sicuro non è una storia tranquilla, eppure mi intriga».