Le parole del capitano bianconero dopo la sconfitta in casa del Sassuolo

Quarta sconfitta in 10 giornate per la Juventus. I bianconeri non erano mai partiti così male nella loro storia. I bianconeri sono passati per 6 volte in svantaggio e ha subito 4 gol nella prima mezz’ora di gioco e solo una volta una squadra che aveva 12 punti dalla prima in classifica è arrivata terza (impresa riuscita a Parma e Lazio, mai nessuno ha vinto lo Scudetto).

LE DICHIARAZIONI – Al termine della partita, Gigi Buffon ha parlato ai microfoni di “Sky Sport” dopo la sconfitta odierna con il Sassuolo: «La Juventus e tutti noi dovremo cominciare a mostrare dei segnali di consapevolezza guardando la classifica e vedere che siamo quindicesimi e dopo 10 gare non è più in caso e dovremo evitare di fare un approccio indegno come quello fatto oggi nelle prossime gare. La partita di oggi era di un’importanza capitale, e in una partita del genere abbiamo fatto un primo tempo indecoroso, non abbiamo vinto un contrasto aereo e dobbiamo migliorare nel senso di responsabilità.

L’ATTEGGIAMENTO – «Dovremo iniziare a protestare un po’ meno con gli arbitri, cominciando ad essere più umili con noi stessi facendo degli esami di coscienza perchè gli arbitri sbagliano ma in buona feda per cui non ci si può trincere dietro l’alibi dell’arbitro, questo fa parte della natura dei perdenti e io non sono abituato a guardare questo. Vedere la propria squadra sovrastata dagli avversari e vedere la propria squadra che non capisce l’importanza della gara fa male all’anima. Questa è un autoaccusa, non possiamo permettere, noi grandi, una cosa del genere, perchè se si indossa la maglia della Juventus e non si combatte si rischia di fare figure molto grosse. Ci andava dato del tempo perchè avevamo degli infortunati e c’erano tanti volti nuovi, quella era una verità valida, ma adesso che sono tornati tutti dobbiamo migliorare nel senso della responsabilità e se negli altri anni ci potevamo anche permettere di non affrontare tutte le partite al 1000 per 1000 avevi la forza di vincere alcune partite mentre quest’anno se non facciamo retromarcia, tornando umili rischiamo di fare figure da pellegrini e io a 38 anni, e anche gli altri, non ne hanno voglia e dobbiamo dimostrarlo sul campo».