2016

Inter, Mancini: «Il nostro problema è il gol. Quarto posto? Non è un fallimento»

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La conferenza stampa di Mancini prima di Inter – Udinese

Roberto Mancini, allenatore dell’Inter, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida interna con l’Udinese: «Fallimento arrivare quarti? Dobbiamo aspettare la fine, poi vedremo da dove ripartire. Problema di gol? Sì, la differenza è quella. Abbiamo preso Eder perchè pensavamo potesse fare 6-7 gol dopo i 13-14 realizzati con la Sampdoria mentre qui da noi è stato sfortunato, sono dei momenti che a volte accandono, è successo questo ed è un peccato non aver fatto quei 10 gol in più che ci avrebbero permesso di essere secondi o terzi. E’ difficile che Jovetic faccia 4 gol l’anno prossimo, secondo me ne farà 15, così come Mauro che ne farà 20. Non abbiamo Messi e Ronaldo che ti garantiscono 2 gol a partita. Dobbiamo migliorare nell’aspetto offensivo ma non è colpa di qualcuno in particolare. Alla base di tutto c’è la qualità, non basta l’esperienza».

PERSONALITA’ ED ESPERIENZA – «Se c’è un giocatore con grande personalità, gli altri si adeguano. Noi siamo una squadra giovane, a volte questo viene dimenticato, non siamo quelli di 10 anni fa, stiamo ricostruendo e bisogna passare anche per delle delusioni. Secondo me l’inizio ha ingannato tutti ma io vi avevo avvisati. Poi il calcio è strano e può accadere anche quanto sta accadendo in Premier con il Leicester ma non siamo stati bravi a tenere il ritmo. C’è dispiacere perchè i giocatori hanno lavorato bene, abbiamo commesso degli errori ma siamo umani. Dispiace per il club perchè volevamo arrivare terzi ma l’Inter, anche da quarta resterà un grande club. Esperienza? Quest’anno abbiamo preso Miranda, un giocatore che vogliono tutti, ha aiutato gli altri a migliorare. Abbiamo Perisic, un giocatore che vogliono tante grandi squadre, Kondogbia ha dimostrato di avere delle qualità, non siamo messi male. Voto basso? Io pensavo di poter arrivare in Champions, la colpa è mia. Messaggi a Thohir per cercarsi un altro allenatore? Non ho bisogno di questo, il giorno che dovessi pensarlo andrei da Thohir e glielo direi. Voi giornalisti, come i tifosi, vi fare condizionare dai risultati. La squadra c’è, ha un’anima, la sconfitta di Genova con il Genoa è stata casuale come tante sconfitte che abbiamo portato a casa ultimamente. Fatichiamo a far gol, penso con il Frosinone, una partita che deve finire 0-3 già nel primo tempo, se loro fanno gol al primo contropiede, al 60′, quella partita finisce 1-0».

FUTURO E MERCATO – «Futuro? Io ho un contratto con l’Inter, non ho contatti con altre squadre e se dovessi andare via dall’Inter resterei a casa. Mercato? Fosse per me non venderei nessuno, come non avrei venduto quelli che sono andati via in estate, neanche Thohir lo avrebbe fatto ma ci sono esigenze di bilancio. Io non so cosa succederà quest’estate. Jovetic? Ha avuto qualche infortunio, neanche tanti. Per me è un giocatore tecnicamente straordinario, poteva fare molti più gol. E’ arrivato da un’altra squadra, si è dovuto integrare, ha avuto delle difficoltà quando è andato fuori dalla formazione titolare per scelta tecnica ed è andato in difficoltà in quei momenti ma rimane un giocatore straordinario per qualità tecniche. Formazione con l’Udinese? Qualcosa cambieremo, dipende molto dall’aspetto fisico dei giocatori che hanno giocato domani sera. L’Udinese è in un buon momento, già da diverse settimane, ha battuto Napoli e Fiorentina, ha pareggiato col Chievo in 10. Sarà una partita difficile perchè loro giocheranno con grande tranquillità e sarebbe stato meglio affrontarla in un momento di difficoltà ma noi cercheremo di vincere per tenere ancora uno spiraglio aperto in attesa di lunedì. Quale ruolo rinforzerei con un giocatore di livello internazionale? Sicuramente meglio prendere un campione che prendere 4-5-6 giocatori normali, perchè siamo l’Inter, non è semplice giocare a San Siro con la maglia dell’Inter, ci vogliono qualità e personalità. La squadra ha una base, è meglio non mettere dei giocatori che devono avere del tempo per ambientarsi, meglio mettere due campioni che possono aiutare la squadra a crescere. Poca qualità con Melo e Medel? Sono due giocatori abbastanza simili, mercoledì hanno giocato bene, non avevamo Kondogbia e non avevamo scelta ma avevamo anche quattro giocatori offensivi».

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