2015
Bassano, Iocolano: «Sottili bravo a non snaturarci. Futuro? Voglio il salto di categoria»
Continua Iocolinho: «In estate cercato da Modena e Trapani, voglio misurarmi con la B»
Il Bassano guida il girone A di Lega Pro dopo 8 giornate, insieme alla Reggiana, con 18 punti conquistati. Il club vicentino è considerato tra i favoriti per la vittoria al titolo grazie anche alla forza del gruppo che lavora ormai insieme da anni. Lo scorso anno la promozione in serie B è sfuggita all’ultimo respiro, in finale play-off con il Como, quest’anno gli uomini di Sottili sperano in un epilogo maggiormente fortunato. La redazione di Calcionews24.com ha contattato in esclusiva Simone Iocolano, capitano del Bassano, per parlare del presente della squadra veneta ma anche del passato e de futuro del calciatore, cercato in estate da Modena e Trapani, e pronto ormai a spiccare il volo.
Avete battuto, nell’ultima sfida giocata in campionato, la Pro Patria, fanalino di coda del campionato con 0 punti, soffrendo più del dovuto nonostante il vostro ruolo da favorita, con il forcing per tutta la gara che ha portato a battere una difesa che aveva incassato 23 gol in 7 partite solo nei minuti finali. Come si spiega questo risultato? Si poteva fare di più?
«La Pro Patria è venuta qui con l’idea che la partita dovesse finire 0-0 perché non avevano alcuna intenzione di fare gol, e l’hanno dimostrato, e nemmeno di prenderlo. Avevano tutti i giocatori dietro la linea di metà campo e per noi è stato difficile. Nel primo tempo abbiamo gestito male la palla, potevamo fare un giro palla più veloce in modo tale da farli muovere per trovare gli sbocchi necessari per fare gol. Nel secondo tempo loro erano più stanchi, noi abbiamo capito come colpirli, e siamo riusciti a sbloccare il risultato».
Domani sera affronterete il Pordenone in un match che si preannuncia molto interessante. Loro hanno conquistato 11 punti e hanno perso solo una volta, la scorsa settimana contro il Lumezzane, e sono una squadra molto solida: che partita si aspetta?
«Mi aspetto una partita molto tosta perché loro cercheranno di fare la partita perché hanno le qualità per poterlo fare. Sono una squadra completa che sta dimostrando di valere molto e sarà una partita aperta, con le due squadre che proveranno a fare gioco, non come con la Pro Patria. Loro vorranno dimostrare di essere all’altezza di tutti, anche contro di noi che in questo momento siamo primi in classifica, e credo che verrà fuori una bella partita».
Giocherete contro lo ‘spauracchio’ De Cenco. Il centravanti brasiliano, quando vestiva la maglia del Monza nel 2012/2013, fermò la vostra corsa nei Play-off di seconda divisione: è lui l’uomo del Pordenone da tenere maggiormente d’occhio?
«Non c’è uno in particolare da tenere a bada perchè sono una squadra unita e forte, giocano tutti l’uno per l’altro, e bisogna dare importanza a tutti quanti, agli undici che scenderanno in campo dall’inizio e agli altri che entreranno dalla panchina perché hanno molte carte da giocare e bisogna stare attenti e concentrati».
Cosa ha portato in più mister Sottili rispetto ad Asta?
«Ogni mister che arriva da noi, dopo Petrone, porta i suoi concetti ma soprattutto non stravolge la nostra squadra. Siamo un gruppo formato, abbiamo un’ossatura incredibile e il mister che arriva deve essere bravo a mantenere le basi di questo gruppo mettendoci dentro naturalmente i suoi concetti come ad esempio ha fatto Asta e come sta facendo mister Sottili».
Vi sentite i favoriti per la vittoria finale? Barison nel corso di una recente intervista ha parlato di salvezza ma in molti vi considerano tra le candidate alla promozione. Quali sono le altre pretendenti alla vittoria finale?
«Noi siamo primi adesso, abbiamo fatto i play-off lo scorso anno e siamo tra le candidate e mi sento tirato in mezzo in questa corsa finale ma ha ragione Barison quando dice che bisogna pensare alla salvezza perché questa ormai è la nostra mentalità, ovvero andare avanti obiettivo dopo obiettivo. Il nostro primo obiettivo ora non è vincere il campionato ma la salvezza. Poi, raggiunto quello step, penseremo al prossimo. Per la vittoria finale vedo bene il Pavia, un’ottima squadra, completa, con un mister giovane che sa dare molto ai suoi giocatori, e l’Alessandria. Poi ci sono tante squadre attrezzate come la Cremonese, la Reggiana, il Cittadella. Quest’anno siamo in tanti e sono convinto che fino all’ultimo ci saranno delle sorprese».
Lei ha segnato 3 gol in questa stagione, lo scorso anno si fermò a 9, due anni prima arrivò in doppia cifra: qual è il suo obiettivo personale in questa annata?
«Voglio ritrovare la doppia cifra il prima possibile. L’anno scorso non ci sono arrivato per un gol e quest’anno voglio raggiungere e magari superare il mio vecchio obiettivo».
La chiamano Iocolinho per il suo stile di gioco alla brasiliana: quali erano i suoi idoli da bambino e a chi si ispira maggiormente?
«Non so se mi chiamano così per il gioco o per i capelli, probabilmente per la mia chioma (ride, ndr). E’ nato tutto per i capelli, poi magari in campo mi riesce anche qualche giocata alla brasiliana. Da bambino e tuttora mi fa brillare gli occhi Ronaldo, il Fenomeno. In questo momento invece mi piace molto Neymar».
Lei ha legato la sua carriera principalmente al Bassano ma in estate si è parlato tanto di un suo trasferimento in serie B: cosa c’è di vero e quanto è stato vicino a lasciare il club giallorosso?
«Di vero c’era tutto. C’erano delle soluzioni in serie B ma non sono stato vicino all’addio perché il Bassano ha sempre usato il pugno di ferro nei confronti delle altre società perché ‘non voleva privarsi del suo capitano’ come mi è stato detto dalla società. Le occasioni per fare il salto di categoria ci sono state, Modena e Trapani erano i club che si sono mossi maggiormente. Non ho potuto fare quest’anno il salto di qualità ma io spero di farlo nella prossima stagione e questo non vuol dire che debba per forza andare via, posso farlo anche con il Bassano, anzi, sarebbe una soddisfazione ancora più grande».
Dove si vede l’anno prossimo?
«Bella domanda. Spero in una categoria superiore, più che altro per mettermi alla prova, per vedere se sono realmente fatto per altri livelli».
Perché non è riuscito ancora ad avere una chance in serie A o serie B?
«Ci sono stati anni della mia carriera in cui penso di non aver sfruttato appieno le mie potenzialità. Le ho sfruttate tre anni fa con Petrone ma ero appena sbocciato ed era giusto non andare subito in una categoria superiore. Lo scorso anno ho fatto bene con Asta, si sono verificate delle possibilità concrete per il salto di categoria ma io ero sotto contratto con il Bassano e non potevo decidere solo io. Spero che sia arrivato il momento giusto per poter fare questo salto che oramai aspetto da una vita».