2016

Milan, Albertini: «Ok all’italianizzazione»

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L’ex centrocampista continua: «Manca lo spirito di appartenenza»

L’esonero di Mihajlovic è arrivato a poche settimane dalla fine della stagione, e Cristian Brocchi avrà ora il compito di risollevare le sorti del Milan in vista del rush finale. A tornare sul cambio in panchina e anche sulle scelte societarie è stato Demetrio Albertini, ex centrocampista dei rossoneri che ha rilasciato alcune dichiarazioni riportate dal Corriere dello Sport. Ecco le sue parole: «Io sono assolutamente d’accordo con l’italianizzazione del Milan. Sono convinto che i calciatori italiani abbiano un logico e doveroso senso di appartenenza rispetto ai colleghi stranieri. Ma per migliorare le cose bisogna lavorare tutti insieme, evitando di dare le colpe ai singoli».

LA STORIA INSEGNA – «Io ricordo che nel 1987 Sacchi fu eliminato nel secondo turno di Coppa Uefa dall’Espanyol. Fu un brutto colpo. Però si è ripartiti da lì, tutti insieme, convinti che quella squadra era forte e vincente. La confusione genera confusione. Cambio in panchina? Sono grande amico sia di Brocchi che di Mihajlovic. Il problema non è legato ai nomi. Chi fa l’allenatore di mestiere sa come vanno certe cose. Quello che mi fa più fastidio è che in questo momento quello che sta succedendo al Milan venga assimilato quanto sta accadendo alPalermo. Con tutto rispetto per questa società, lo trovo inconcepibile e immeritato».

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