2016
Chievo Verona, Pellissier: «Gioco finchè mi diverto»
L’attaccante clivense ha rilasciato una lunga intervista riportata da La Gazzetta dello Sport
Se c’è una squadra che quest’anno è andata oltre le aspettative quella è il Chievo Verona. La compagine di Maran, nonostante la salvezza già trovata, continua a macinare punti ed ora sono tre le vittorie consecutive ottenute in campionato. E a far parte del progetto continua ad essere Sergio Pellissier, bandiera dei gialloblu e decisivo anche contro il Carpi. Ecco le sue parole riportate da La Gazzetta dello Sport: «I compleanni non m’interessano e sul futuro non ho ancora le idee chiare: gioco fin che sto bene e mi diverto. Poi vedrò se restare nel calcio. Mancano 4 gol ai 100 in Serie A? Non so se ce la faccio quest’anno, è difficile, dovrei giocare un po’ di più. Soffro a stare in panchina, ma il calcio è questo. Bisogna accettarlo».
CARRIERA LUNGA – «Stagione 2007/08? La svolta della mia carriera: in quella stagione sono diventato capitano del Chievo. I tre gol a Buffon l’anno dopo? Ne vado ancora orgoglioso. I primi due gol si assomigliano: lancio lungo dalla metà campo e scatto in velocità, sull’1-0 metto a sedere Buffon in uscita mentre il terzo nasce da un colpo di testa su cross di Langella. Non avevamo di fronte lo squadrone di adesso, Gigi, invece, era sempre lui: fortissimo. Tra l’altro quel giorno faceva le 300 presenze con la Juve…Convocazione in Nazionale? Una specie di premio da parte di Lippi, che stava preparando la squadra per la Confederations Cup. Entro nel secondo tempo al posto di Pazzini, ricordo bene il gol. Discreto: passaggio di Brighi, stop di petto e mezza girata di sinistro. Un gesto istintivo».
ELOGIO A MARAN – Inevitabile, infine, un pensiero a Rolando Maran, attuale tecnico del Chievo dei miracoli: «Credo che uno debba cogliere al volo il treno che passa: i risultati stanno confermando che è un bravo allenatore. Non so che succederà, so che mi piace la sua idea di calcio offensiva. In presidente Campedelli? Un personaggio particolare, di poche parole. Mi assomiglia: per questo andiamo d’accordo. Amo la città e la sua gente. Mai avuto problemi, neppure con i tifosi dell’Hellas».