2016

Mani d’Italia

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Marco Sportiello è oramai dominante: cruciale nell’Atalanta, futuro tra calciomercato ed Italia di Conte

Gli ottimi risultati raggiunti dall’Atalanta in questa prima fetta di campionato – nono posto ed ottava difesa della Serie A con 19 reti incassate – sono da attribuire in buona parte all’organizzazione garantita dal meticoloso lavoro di Edoardo Reja: i nerazzurri hanno trovato una quadratura complessiva che ha consentito di andare oltre le aspettative iniziali, peraltro attutite dalle contestate cessioni dei gioielli Baselli e Zappacosta al Torino.

GARANZIA: RILIEVI STATISTICI – All’Atalanta versione 2015-16 è accaduto in sole quattro occasioni di subire più di due gol: al Franchi contro la Fiorentina, al Dall’Ara sul campo del Bologna, al Friuli nella sfida di Coppa Italia con l’Udinese e tra le mura amiche dell’Atleti Azzurri d’Italia dal Napoli del micidiale Higuain. In metà delle circostanze – le ultime due – Marco Sportiello non era tra i pali della porta nerazzurra, sostituito dal vice Bassi: questo vuol dire che nelle 17 gare disputate tra campionato e Coppa Italia all’estremo difensore bergamasco è accaduto di capitolare per tre occasioni in appena due gare. Per il resto in ben sette partite ha lasciato la porta inviolata, in sei ha incassato un solo gol ed in due ha subito altrettante reti.

DECISIVO – La sua mano, o sarebbe il caso di dire le sue mani, sono apparse cruciali in gran parte delle occasioni appena citate: le caratteristiche sono quelle di un portiere estremamente solido perché completo e coraggioso. E’ reattivo tra i pali dove fa valere un’estensione fuori dal comune, non è da meno sul piano dell’istinto quando in più occasioni ha dimostrato di sapersi opporre a colpi potenti e ravvicinati, ha grande forza fisica e perfetta lettura delle situazioni, fattori che gli consentono di ritardare il momento della scelta e dunque di andare giù all’ultimo istante utile con il corpo in modo tale da disorientare l’attaccante avversario. In enorme miglioramento in fase di uscita: la stazza che inizialmente sembrava penalizzarlo in tal senso appare ora decisamente più gestibile grazie ad una eccellente reattività nei movimenti.

FUTURO – Alla seconda stagione da titolare a difesa della porta dell’Atalanta, club in cui ha militato nella sua trafila giovanile, nessuno resterebbe sorpreso se questa fosse anche l’ultima annata di Marco Sportiello in quel di Bergamo. Le grandi d’Italia hanno iniziato a seguirlo con un certo interesse: la Roma potrebbe averne necessità immediata qualora non riuscisse a riscattare il cartellino di Szczesny, Juventus e Napoli potrebbero opzionarlo per poi affidargli la successione dei rispettivi Buffon e Reina. Qualora ovviamente il talento di Desio dovesse confermare la traiettoria di crescita in cui si è brillantemente immesso nell’ultimo biennio. Sul pararigori nerazzurro – Palacio, Higuain, Sansone, Pogba e Paloschi le sue vittime illustri – è forte inoltre l’interesse estero, su tutte le sirene provenienti dalla ricca Premier League.

NAZIONALE – E sullo sfondo, ma non a livello di rilevanza perché è di base l’argomento che più ci tocca, il capitolo Italia: non ancora tenuto in considerazione dal commissario tecnico Antonio Conte nelle sue convocazioni inerenti al percorso di qualificazione ad Euro 2016, un girone di ritorno vissuto ancora su determinati livelli potrebbe valergli un biglietto d’aereo per la Francia. Entrare nel giro nell’occasione che conta per poi non uscirne più: la sensazione forte è che si giochi l’eredità del mito azzurro Buffon con il collega e coetaneo Perin (entrambi classe ’92). E sentimento ancor più dominante è quello di riscoprirsi, o meglio risvegliarsi, in mani sicure senza dover piangere sulle lacrime del mito.

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