2016
Dove eravamo rimasti
Rubrica Italia Anno Zero – El Shaarawy ad un passo dalla Roma: Conte osserva, mentre Rossi saluta
Avevamo aperto il 2016 con un incoraggiante Anno nuovo vita nuova: ogni riferimento a Stephan El Shaarawy non era puramente casuale ma assolutamente mirato. La speranza, per il calciatore, di ritrovarsi e non disperdere un innegabile talento, l’auspicio per il movimento calcistico nazionale – e dunque per l’Italia di Conte – di poter elevare un difettante tasso qualitativo se paragonato a quello della concorrenza.
LA SOLUZIONE – L’exit strategy del Faraone si chiama Roma: la definizione dell’acquisto è imminente, prestito oneroso e diritto di riscatto sarà la formula con cui El Shaarawy si trasferirà dal Monaco alla Roma via Milan. Che, dopo la farsa Luiz Adriano, non poteva permettersi di riaccoglierlo per raggiunti limiti di abbondanza nel proprio pacchetto offensivo. Roma soluzione ideale? Lo dirà il tempo, sicuramente risulta essere una grande opportunità. Rispetto alle caratteristiche peculiari che Garcia richiedeva ai suoi esterni, ossia in primis quella velocità pura necessaria a dare sfogo ad un gioco altrimenti avvitato su sé stesso, il neoallenatore Spalletti punta di base su calciatori più strutturati e funzionali: di qualità ed intelligenza calcistica, di posizione e di servizio alla collettività. El Shaarawy talento ne ha, così come la giusta predisposizione ad un’idea di squadra che trascenda dalla mera individualità.
CONTE OSSERVA – E’ proprio l’attacco il principale dilemma del commissario tecnico azzurro: se gli altri comparti di campo appaiono pressoché definiti, il pacchetto offensivo è quello che ha conosciuto le maggiori sperimentazioni. Alla base l’assenza di veri e propri fuoriserie in grado di cristallizzare le gerarchie: è tutto in ballo, a partire dal ruolo di centravanti in cui – perché no – potrebbe clamorosamente inserire la sua candidatura l’ottimo Pavoletti, e dove c’è da valutare l’impatto che Immobile avrà sulla Serie A nel suo per certi versi inatteso ritorno, per proseguire al delicato aspetto delle seconde punte e dunque di chi dovrebbe elevare il tasso qualitativo della proposta. Lanciati Eder ed Insigne, ancora un tantino indietro Berardi, mentre Gabbiadini e Zaza – che possono agire da prima e seconda punta – giocano poco nei rispettivi club. Aspetto non propriamente amato dall’allenatore azzurro. El Shaarawy gode della stima di Conte che ne apprezza le qualità non soltanto calcistiche: quando il Faraone ha trovato un minimo di continuità, la chiamata in maglia azzurra è arrivata puntuale.
ROSSI ESCE – E questa benedetta continuità può essere ricercata in quel di Roma: l’attaccante con la cresta dà la sensazione di aver bisogno di sentirsi al centro del progetto tecnico, Spalletti può lavorare su quest’aspetto per attingere a piene mani dall’estro di El Shaarawy. Antonio Conte ringrazierebbe. Anche perché il sogno Giuseppe Rossi sembra definitivamente svanito: l’ufficialità del passaggio al Levante – e dunque del suo ritorno in Liga dopo gli anni felici in maglia Villarreal – è arrivata, soltanto una seconda parte di stagione da urlo potrebbe indurre il ct ad un ripensamento. Perché al momento la sensazione che con la Fiorentina non ce l’abbia fatta domina su ogni considerazione alternativa. A meno di miracoli dunque, il calciatore sul quale già Prandelli avrebbe voluto edificare la propria nazionale salvo poi arrendersi all’evidenza dei fatti sarebbe da considerare out. Euro 2016 è lì dietro l’angolo: con questo personaggio qui al timone, a prescindere da quel che sarà poi, non si va in Francia con lo spirito di una gita fuori porta. Ma con i denti in bella vista: passare l’esame della personalità per salire sull’aereo e giocarsela con i più forti.