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L’Italia disputa la sua ultima partita al Mundialito – 6 gennaio 1981 – VIDEO

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Il 6 gennaio 1981 l’Italia gioca contro l’Olanda la sua ultima partita della Coppa d’Oro dei Campioni del Mondo, meglio nota come Mundialito

La Coppa d’Oro dei Campioni del Mondo, più semplicemente nota come Mundialito, è un torneo disputato a Montevideo, in Uruguay, dal 30 dicembre 1980 al 10 gennaio 1981 tra le nazionali vincitrici a quella data del Mondiale. La competizione fu organizzata per celebrare il cinquantenario del campionato del mondo 1930, il primo della storia, che si tenne proprio in terra uruguaiana.

L’idea della manifestazione

Ideatore del torneo fu Washington Cataldi, all’epoca presidente del Penarol e uomo molto influente nel calcio sudamericano. Cataldi riuscì ad ottenere il via libera dalla FIFA grazie alle sue amicizie con l’allora Presidente Joao Havelange. L’organizzazione del Mundialito fu opera di un gruppo di privati capitanato da Angelo Vulgaris, imprenditore greco residente in Uruguay. Insieme a Cataldi, riuscì a realizzare un torneo suggestivo e avvincente dal punto di vista sportivo, che invitò a partecipare solamente sei nazionali, le uniche all’epoca vincitrici di almeno un titolo mondiale: l’Uruguay, l’Italia, la Germania Ovest, il Brasile, l’Inghilterra e l’Argentina. 

Un contesto difficile

L’evento si svolse in un clima piuttosto ostile, dal momento che l’Uruguay si trovava sotto dittatura militare. Attraverso un’ottima campagna pubblicitaria, tuttavia, gli organizzatori del Mundialito riuscirono ad avvicinare molti tifosi e appassionati. I primi problemi sorsero tuttavia poco dopo il 30 novembre 1980, con la giunta al potere che, indebolitasi fortemente, cercò di sfruttare l’evento a fini propagandistici per ritrovare consensi all’interno del paese. Se per le altre due compagini sudamericane le mosse del regime non crearono problemi, la stessa cosa non si poté dire per quelle europee, evidentemente in imbarazzo per la situazione.

Gli inglesi declinarono la partecipazione e al loro posto subentrarono i Paesi Bassi, finalisti delle ultime due edizioni dei mondiali. Anche qui la scelta se partecipare o meno al torneo scatenò lunghi dibattiti, ma i vertici olandesi decisero infine di partire per Montevideo così come l’Italia, nonostante le proteste di alcuni esponenti del mondo calcistico sportivo.

Sede dei sette incontri previsti nel Mundialito fu lo Stadio del Centenario di Montevideo, impianto realizzato in occasione del Mondiale del 1930. Le partecipanti, divise in due gironi, si sarebbero scontrate a partita secca, con le due vincitrici destinate ad incontrarsi per l’immediata finale.

Gli eventi del torneo e il match di addio dell’Italia

I padroni di casa dell’Uruguay incontrarono proprio le due nazionali più discusse, quella Orange e quella italiana. Gli azzurri, pur venendo da due semifinali consecutive, si presentarono con un organico rimaneggiato per consentire al ct Bearzot di fare alcuni esperimenti di gioco e tentare nuovi innesti. Si diede pertanto fiducia agli acerbi Altobelli, Conti e Pruzzo e furono convocati gli esordienti Ancelotti, Bagni e Vierchowod. Anche l’Olanda stava vivendo un importante cambio generazionale, dopo le due finali conquistate nel corso degli Anni ’70, mentre l’Uruguay, pur non apparendo formazione imbattibile sotto il profilo tecnico, poteva vantare del supporto della tifoseria ed era l’unica nazionale ad aver svolto una vera preparazione atletica per l’evento.

L’Uruguay, dopo aver affrontato e battuto gli Orange, ripeté il successo anche con l’Italia, ottenendo così l’accesso matematico alla finale – vinta contro il Brasile. L’ultima sfida degli azzurri fu contro gli olandesi. Un match ormai ininfluente che andò in scena il 6 gennaio 1981. Per l’occasione, Bearzot decise di lanciare in campo un giovane Carlo Ancelotti, che siglò il gol del vantaggio con un’ottima conclusione da fuori area. Pochi minuti dopo, gli Orange risponderanno con Peters in modo analogo. Si concluderà così l’esperienza del Mundialito per l’Italia, con un pareggio per 1-1 senza troppe emozioni in una manifestazione che forse avrebbe meritato un contesto migliore.


 

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