2016
Collina: «Ok la moviola, ma non illudiamoci»
«Per il futuro sono da rivedere le regole su fuorigioco e fallo di mano»
Ieri è stata una giornata a suo modo storica per il calcio mondiale: l’IFAB (l’International Board della FIFA, ovvero l’ente preposto a riscrivere le regole del gioco) ha dato il via alla sperimentazione della moviola in campo, che potrebbe essere introdotta ufficialmente a partire dai prossimi Europei del 2020. Una svolta importante, accolta tutto sommato positivamente anche da Pierluigi Collina, designatore UEFA e rappresentante degli arbitri europei. Per Collina l’arrivo dei supporti video in campo può essere importante, ma non decisivo: occorrerà sempre e comunque fare affidamento sul fattore umano per i casi più controversi. «Se oggi fossi un arbitro, sarei frustrato dall’essere valutato in base a immagini che in campo non ho. Il presidente FIFA Gianni Infantino ha detto che occorre essere aperti alle istanze del calcio, sono d’accordo. Ora vediamo e studiamo – le parole di Collina in supporto della tecnologia in campo – . Intanto cominciamo, ma c’è un rischio: che non sempre dal video arrivi una risposta definitiva. Meglio non illudersi che risolva tutto».
COLLINA: «LE REGOLE DA CAMBIARE» – L’ex fischietto italiano spiega pure perché a La Gazzetta Sportiva: «Molte decisioni sono frutto dell’interpretazione soggettiva. Esempio: l’intensità di una spinta o la punibilità di un fallo di mano possono essere diverse se viste in campo o in tv. Sarà comunque un passo in avanti, perché oggi criticare gli arbitri è come criticare un medico dell’Ottocento che faceva diagnosi non precise». L’IFAB però ieri ha introdotto anche altre novità: «La più importante è l’abolizione della tripla sanzione: il calcio la chiedeva da anni – aggiunge Collina – . Poi il fatto che il giocatore infortunato, per fallo punito con ammonizione, possa restare in campo se i soccorsi sono brevi: da anni mi battevo per questo principio di fair play. Per il futuro è da rivedere il fuorigioco: oggi il compito degli assistenti è al limite dell’umano. Poi il fallo di mano: il calcio è sport di movimento, stabilire cosa sia naturale o no non è facile».