Collina: «Non sarà davvero una moviola»

«Ci sarà un dilatarsi dei tempi, prepariamoci a partite più lunghe»

L’altro giorno la rivoluzione che potrebbe cambiare il calcio dei prossimi anni: la moviola in campo. L’IFAB (l’International Board della FIFA) ha dato il via libera alla sperimentazione, adesso saranno gli arbitri a dover comprendere come e quanto utilizzare le immagini video in campo (anche se un protocollo esiste già, va solo perfezionato). Palla a Pierluigi Collina, designatore UEFA e capo degli arbitri europei, che intervenuto oggi in radio (aveva già parlato ieri) ha però voluto fare una precisazione di tipo prettamente semantico, prima di spiegare meglio le novità. «Il termine “moviola” ci ha sempre portato a pensare a immagini lente, ma noi dovremo regolamentare anche la velocità del video – le parole di Collina – . Perché più le immagini sono lente, più la percezione di ciò che accade in campo è distorta». Dunque niente moviola vera e proprio, ma la sostanza non cambia… «La soluzione è quella di supportare un arbitro per decisioni importanti: è stato un processo lungo e discusso». 

COLLINA: «PARTITE ALLUNGATE» – Collina a Radio Anch’Io Sport spiega: «Il presupposto di partenza è che oggi un arbitro, per quanto bravo sia, corre il rischio di non vedere qualcosa che può essere mostrato da venti o trenta telecamere: ormai nulla viene valutato per ciò che vede l’arbitro, ma per quello che vedono le telecamere. Questo genera frustrazione e non è capito dalla gente, che vorrebbe sempre decisioni perfette». Qualcuno teme troppe interruzioni in un campo da gioco però. Collina aggiunge: «Ci sarà una limitazione fatta appunto per mantenere fluidità nel gioco. Il calcio ha poche pause, ma i tempi potrebbero comunque dilatarsi: prepariamoci ad avere tempi un pochino più lunghi». Le immagini video saranno utilizzato per i casi di gol/non gol, calci di rigore assegnati o non assegnati, mancata assegnazoni di cartellini rossi diretti. Poi i casi di fuorigioco, ma solo quando portano ad un gol potenzialmente irregolare.