2012
UEFA: Pasqualin, Vigorelli e Canovi rispondono a Platini
UEFA PLATINI PASQUALIN VIGORELLI CANOVI – Contattati da Tuttosport per commentare l’idea di Michel Platini, che vuole estendere a tutta l’Europa l’uso delle comproprietà, il procuratore Pasqualin e gli agenti FIFA Vigorelli e Canovi hanno espresso il proprio parere in merito.
PASQUALIN: «L’affermazione di Platini sulle multiproprietà non ci sorprende in Italia, considerato che per noi, dal punto di vista giuridico, non è tollerata. Anche la Corte di Cassazione a suo tempo si era pronunciata, dicendo che una persona fisica non può essere proprietaria di un altro essere umano. È chiaro che le cose si sono evolute e ora si parla di titolarità di un cartellino ed è diverso da quell’immagine schiavista che c’era all’epoca. Sono gli stessi calciatori in maniera cosciente a concedere certi diritti. Tutto sommato, le considerazioni di Platini sono adeguate al suo ruolo istituzionale e apprezzo il suo pensiero. Il mercato, però, non cambierebbe, i trasferimenti ci sarebbero comunque, ma per i club sarebbe più semplice operare».
VIGORELLI: «Le comproprietà sono una nostra caratteristica. Sicuramente sarebbe meglio non averle perché a volte paralizzano un po’ il mercato. Io trovo giusti i principi espressi da Platini, ma sono davvero difficili da attuare. Non c’è una parità di trattamento economico, noi per esempio siamo svantaggiati rispetto alle società inglesi: gli stadi non sono di proprietà, ci sono meno introiti e qui si fa di necessità virtù. Per quanto riguarda le multiproprietà i giocatori devono appartenere alle squadre di calcio, ma se tutto viene fatto in maniera chiara e trasparente, ben vengano cose che possono aiutare i club».
CANOVI: «In Europa è proibito avere le multiproprietà, però ci vorrebbe una regola simile in Sud America dove è possibile di tutto e il club, a volte, è il titolare minoritario di diritti economici. Cosa potrebbe cambiare vietandole? Che certi fondi diventeranno proprietari di club di calcio: ce ne sono di talmente potenti che studierebbero un modo per aggirare regola, ci sono troppi interessi economici. È un problema etico che Platini fa bene a sollevare, ma nei fatti non so come possa fare a impedirlo».