2014

Uefa Nations League: la nuova vita dei ct

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Nasce una nuova competizione: i vantaggi per i selezionatori delle nazionali europee

L’idea della Uefa è andata in porto: nasce una nuova competizione, la Uefa Nations League, che si disputerà dal 2018 per poi conoscere la sua fase finale nel 2019. E’ un torneo dedicato alle nazionali appartenenti all’Uefa che di fatto sostituisce la sequela di amichevoli internazionali poco amata dai vari selezionatori tecnici.

ANNI DISPARI – La Uefa Nations League si terrà ogni anno dispari in modo tale da eleggere per ogni stagione una squadra campione anche a livello nazionale: se negli anni pari ci penseranno a turno il Mondiale e l’Europeo, gli intervalli saranno coperti dalla nuova manifestazione. L’obiettivo è proprio quello di elevare la competitività in seno alle nazionali ma senza stravolgerne i calendari: la Uefa Nations League andrà di fatto ad incastrarsi nel percorso ora dedicato alle amichevoli internazionali ufficiali, ma con un senso diverso dato proprio dal livello più istituzionale della contesa. Fattore valido anche per le nazionali di piccola e media levatura, che ora grazie alla competizione in questione avranno la possibilità certificata di un accesso al campionato europeo.

ARIA NUOVA PER I SELEZIONATORI – Volevano una riforma così sostanziale e l’hanno ottenuta: il percorso delle amichevoli non convinceva nessuno, né loro nei tifosi, la competizione offre nuovi stimoli complessivi ed i commissari tecnici di tutta Europa si sentiranno più liberi nelle convocazioni. Tradotto: non dovranno giustificare nulla e giustificarsi con nessuno. Le pressioni che puntualmente si manifestano da parte dei club in prossimità di impegni amichevoli – volte al risparmio dei propri calciatori di punta – dovrebbero scemare al cospetto di una contesa che consegna un trofeo e che soprattutto nella sua fase finale prevederà inevitabilmente scontri di altissimo livello. Le nazionali top nel panorama europeo avranno un considerevole incremento delle possibilità di incontrarsi: si va verso un format più vicino a quanto avviene nel mondo dei club, proprio quanto invocato da buona parte dei principali selezionatori ed in prima linea dal nostro Antonio Conte.

LA SFURIATA DI CONTE – La ricordate? Nel post Italia-Albania il buon Antonio se la prese un po’ con tutti, di fondo – seppur contro il mucchio – lanciando un appello: difficile intraprendere al meglio un percorso quando con la squadra che alleni ti ci vedi una tantum. Alle volte con pause anche di quattro mesi. Penserete voi: ma non lo sapeva già? Sì, vero, ma se qualcosa può essere realizzato per migliorare il tutto ben venga. Il carattere ufficiale e rigoroso delle nuove gare in questione aiuterà – se l’allenatore della nazionale sarà ancora lui o chi al suo posto – Antonio Conte a plasmare l’Italia che è e quella che sarà. Il singolare periodo della nostra proposta calcistica impone come mai prima la ricerca di linfa nuova, di leve che possano nel tempo strutturare una compagine altamente competitiva ma che nel breve termine possano rispondere presente. Le amichevoli, seppur giocate a determinate intensità considerando che la maglia della nazionale sia sempre la maglia della nazionale, quando c’è da ricostruire lasciano il tempo che trovano: il rischio è che siano test poco probanti, fornitrici di indicazioni che poi al momento della reale contesa si rivelano poco veritiere. La Uefa Nations League punta a stravolgere proprio quest’aspetto: dare una continuità, calare le nazionali europee in uno stato di perenne competizione. 

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