2018

Milan e UEFA, lo scontro è politico: il retroscena dietro alla bocciatura

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UEFA Milan, continua la diatriba: secondo un retroscena il Diavolo paga lo scontro tra FIFA e Ceferin. Intanto i Piccoli Azionisti si fanno sentire e si attendono i soldi di Li

Il mondo Milan è in agitazione per quanto accaduto nelle ultime settimane. Il no dell’UEFA al settlement agreement ha motivazioni sempre più politiche ogni giorno che passa e emerge un quadro particolare della vicenda. Secondo quanto riportato da Tuttosport, un retroscena sarebbe alla base della bocciatura dei rossoneri. Il Milan sarebbe finito in mezzo a una lotta tra FIFA e UEFA e sarebbe stato preso come vittima sacrificale dall’organismo di Ceferin. Perché? Per una diatriba crescente tra le due realtà del calcio mondiale, con al centro il nascente Mondiale per Club. L’UEFA vive il nuovo Mondiale come un’iniziativa per mettere in secondo piano la Champions League, quindi vorrebbe mostrare ancora il suo potere agendo contro un club storico come il Milan. La motivazione regge e non regge: il Milan è senza dubbio un caso senza precedenti e pare che dall’UEFA ci sia molta più attenzione sul Diavolo rispetto a altri club che in passato hanno aggirato le norme del FFP, ma è difficile pensare a un gioco di potere in cui i rossoneri sono un capro espiatorio.

Intanto il Milan continua il pressing su Yonghong Li. L’amministratore delegato Fassone ha chiesto i primi dieci dieci milioni di euro di aumento di capitale chiamati dal Cda di venerdì. Lo ha fatto con una lettera nella quale si chiede l’invio dei soldi entro cinque giorni. Il Milan vuole anticipare una parte dei quaranta milioni di aumento di capitale per le spese di gestione. L’inizio della prossima settimana è, quindi, la data di scadenza per il versamento del bonifico. La figura di Li rischia di perdere credibilità. Intanto i Piccoli Azionisti si muovono e chiedono chiarezza con un comunicato: «L’incertezza sul rifinanziamento è un nodo da sciogliere a breve. Pena una crisi della governance societaria. Il tempo è scaduto, presidente. Se la Sua holding è in grado di rifinanziare immediatamente il credito del fondo Elliott e di smentire l’Uefa, ci aspettiamo dichiarazioni e atti conseguenti. Se invece questa possibilità manca, non vi è altra strada che quella di farsi da parte». Elliott attende, il rifinanziamento va messo a punto entro ottobre.

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