Coppe Europee
Ceferin: «La Superlega è una Terrible League. Agnelli? Ormai è il passato…»
Dalla guerra in Ucraina alla Superlega, fino ai possibili Europei in Italia: parla il presidente della UEFA Ceferin
Alexander Ceferin, presidente della UEFA, in una intervista al Corriere della Sera ha parlato a 360° del calcio europeo.
GUERRA EX JUGOSLAVIA – «Tante similitudini con oggi: era una guerra tra fratelli. A soffrire sono gli svantaggiati, non i politici. In Jugoslavia nessuno fece nulla, fu terribile. Per noi sloveni durò, per fortuna, solo 10 giorni».
AIUTI ALL’UCRAINA – «Abbiamo imposto sanzioni sportive e dedicato più di un milione per i bambini e rifugiati ucraini».
POLITICA – «Non siamo influenzati dai politici, ma la politica è parte della vita e noi possiamo influenzarla, perché abbiamo il sostegno di tanti. Convinco i governi a investire in infrastrutture. Alcuni capi di stato sono interessati al calcio, altri meno. Macron e Erdogan sono tifosi, Merkel pure».
RAPPORTI UEFA–PUTIN – «In passato corretti, era ben preparato per un meeting. Non credo sia tifoso di calcio, gli piacciono più altri sport».
GAZPROM – «È stato giusto. Finanziariamente è costato molto (150 milioni fino al 2024, ndr). Per noi è un colpo al portafoglio, ma alla gente viene tolta la vita. Parlo tutti i giorni con Pavelko, presidente della federazione ucraina. Ho avvisato Dyukov della federcalcio russa prima di decidere: non sono un codardo, non faccio le cose di nascosto».
SUPERLEGA E LA SENTENZA DELLA CORTE D’APPELLO – «Non la temo per niente, sarà una decisione simbolica. Se stabiliscono che la Uefa è un monopolio, i tre club si facciano pure la loro Uefa, giochino le loro competizioni. Perché vogliono stare nelle nostre? Vogliono stare qui e là, ma là non esiste, è un luogo metafisico. Penso credano anche che il mondo sia piatto. E poi finiamola di chiamarla Superlega, chiamiamola per quel che è: la Terrible League».
REAL CHE ELIMINA IL PSG – «Senza fare commenti diretti sulla gara, vi dico che anche se con quelle tre abbiamo problemi fuori, in campo tutti avranno sempre gli stessi diritti. Le nostre competizioni sono sane, senza preferenze per nessuno».
JUVE E AGNELLI – «Uefa e Juve sono due istituzioni: avranno sempre rapporti corretti. Sulla persona che lei ha nominato non voglio più dire una parola: è il passato».
CRISI PANDEMIA – «La pandemia ha creato problemi a tutti, ma per alcuni è stata una buona scusa per la loro cattiva gestione. Il Financial Fair Play era nato per eliminare le perdite nel calcio, ora bisogna concentrarci di più sull’equilibrio competitivo».
SALARY CAP – «Va contro le regole europee del lavoro, ma si può pensare a un tetto alle spese. Facile dire fate come la Nba, ma non si può. Siete sicuri di volere quel modello? Il biglietto più costoso per la finale di Champions si paga 500 euro, al Superbowl il più economico costa mille dollari».
MONDIALE BIENNALE – «Il progetto non è più sul tavolo: erano tutti contrari. La Coppa del Mondo per club ogni 4 anni va benissimo».
EUROPEI IN ITALIA – «Le chance le ha, ma deve investire: da tanti anni non rifate gli stadi. Non avete impianti nuovi e quei pochi rifatti sono piccoli. Mi dicono che pure San Siro sarà rimpicciolito. Va coinvolto il governo, è un’operazione che fa bene al Paese. Ho grandi rapporti con le istituzioni italiane, con il presidente della Figc Gabriele Gravina e con Evelina Christillin, sempre pronti a sostenerci. Amo l’Italia. Il problema da voi è la burocrazia».
FUTURO – «Sono ottimista e abbastanza sicuro che la guerra finirà presto. Penso mi ricandiderò per un altro mandato, sperando di non vivere sempre in una crisi continua».