2016

De Canio: «Ero sicuro della salvezza»

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«Inter? Squadra solida ed equilibrata, ma ho fiducia»

Ad un passo dalla salvezza con la vittoria sulla Fiorentina, l’Udinese si prepara in vista della sfida contro l’Inter. In conferenza stampa oggi è intervenuto Luigi De Canio, che ha presentato il match di San Siro: «C’è solo da recuperare le energie più velocemente possibile, sia a livello fisico che nervoso, perché la partita che andiamo ad affrontare ha un’importanza che tutti conosciamo. L’obiettivo non lo abbiamo ancora raggiunto; l’Inter è una grande squadra e ci sono tante motivazioni per avere tanta voglia di continuare a fare bene. Tutti abbiamo voglia, interesse e motivazioni per dare sempre il massimo in ogni partita e per cercare il migliore risultato possibile. Questa cosa la farà ovviamente anche l’Inter, per finire il campionato vincendo, a prescindere dalla possibilità o meno di centrare l’obiettivo», ha dichiarato l’allenatore bianconero.

INTER – E sull’avversario approfondisce: «Sono sicuro che Mancini saprà stimolare il suo gruppo. Miranda e Murillo sono grandi giocatori. L’Inter è una squadra molto solida ed equilibrata. Dispone di buoni interpreti anche sugli esterni. Conterà l’interpretazione della gara; ho fiducia nel fatto che la mia squadra cercherà di fare bella figura e fare risultato con le sue armi, vale a dire un’asfissiante pressione e aggressività. Qualsiasi difensore in serie A deve preoccuparsi quando si trova di fronte due attaccanti in forma al momento come i nostri Thereau e Zapata».

SALVEZZA – De Canio ha parlato poi della svolta dell’Udinese dopo il suo arrivo: «Ero fiducioso di salvare la squadra e in queste situazioni non si può pensare a cose già ben delineate. Quando si subentra, bisogna individuare le criticità ed eliminarle. C’è bisogno di tante cose concomitanti. Siccome la squadra era comunque sostanzialmente ben allenata, nonostante le criticità sorte, grazie al loro grande impegno, i giocatori hanno avuto il merito di far sembrare la cosa più facile di quello che non è stata effettivamente. Ero davvero sicuro che la squadra si sarebbe salvata, conoscendo il DNA dell’Udinese e conoscendo dall’esterno il valore dei calciatori. Ero convinto che questa squadra potesse migliorare l’ultimo posto nella classifica dei gol fatti».

PANCHINA – L’allenatore dell’Udinese, però, non si sbilancia sul suo futuro: «E’ vero che si sentono i nomi di tanti altri allenatori, ma io sono sempre concentrato sul campo e basta. Non abbiamo accordi particolari con la società; non abbiamo preso nessun impegno preciso. Quando sono arrivato, la società mi ha detto di non aver impegni con nessuno, e che avrebbe valutato il mio operato come accade di consueto. E’ chiaro che nella mente della società possa esserci anche il mio nome nel novero dei possibili allenatori del prossimo anno. Ma, credetemi, al di là di qualche battuta che di solito faccio, non è una mia preoccupazione. Voglio sfruttare l’opportunità e valorizzare il mio lavoro tramite i risultati in campo».

I DUBBI – Poi parla delle condizioni di Pablo Armero: «Non è ancora pronto. Si allena e si cura per recuperare il più presto possibile». Su Edenilson, invece, «E’ una mia pecca, perché non pensavo che anche a sinistra lui potesse dare il suo contributo. Pensavo fosse un adattamento in cui avesse trovato difficoltà. Se ci saranno delle necessità, terremo conto anche di questa cosa. Vista la squalifica di Adnan e l’indisponibilità di Armero, potrei tenere in considerazione questa alternativa, senza escludere che Edenilson possa anche giocare a destra, visto che Widmer sta spendendo tantissimo nell’ultimo periodo».

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