Udinese, Stramaccioni a Sky: «La Sampdoria ha meritato»

Il tecnico dei friulani: «Il risultato però non rispecchia la prestazione»

Una sconfitta pesante, quella rimediata oggi dall’Udinese contro la Sampdoria. Un 4-1 che non lascia scampo ai friulani: bisogna migliorare. Lo pensa anche Stramaccioni, che parla così a Sky Sport nel dopo partita: «E’ una partita sana da commentare, perchè il risultato rispecchia proporzioni esagerate. L’Udinese stava giocando la sua partita, poi c’è stato l’episodio del gol annullato che ci ha penalizzato. Sul secondo gol di Soriano mancavano 25 minuti, ci ha tagliato le gambe, e in quel caso si sono visti gli attributi della Sampdoria nel voler prendere punti decisivi per l’Europa. Il risultato è comunque pesante a mio avviso: non rispecchia quanto si è visto in campo. Partner di Di Natale? Geijo ha giocato bene contro il Milan, oggi non ci è riuscito, così come qualche altro giocatore, ma a me piace parlare della prestazione della squadra».

MOTIVAZIONI – Stramaccioni ha proseguito: «Trovare le motivazioni è una delle cose più importanti. L’Udinese se l’è giocata a viso aperto, e abbiamo preso gli ultimi due gol proprio perchè cercavamo di rientrare in partita. Le motivazioni c’erano, ma dopo il due a zero qualcuno ha pensato che la partita potesse essere finita, ma basta un episodio per riaprirla. Avevamo Allan e Badu squalificati, e l’infortunio di Hallberg ci ha lasciati senza centrocampisti centrali. Questo ci ha tolto solidità. Il terzo cambio non ci voleva».

FUTURO – Sul suo futuro e quello della squadra: «Io credo che proprio oggi il presidente abbia parlato prima della partita e che abbia preso una posizione chiara. Questo è un anno della fine di un ciclio straordinario in cui l’Udinese ha giocato nell’Europa che conta. Io adesso sto anche cercando di valutare alcuni ragazzi, per capire chi può rientrare nel progetto, oppure chi ha bisogno di andare a giocare un anno. E’ importante finire bene, venivamo da un trend positivo, ma alla fine la Sampdoria ha meritato di vincere».