2017

Udinese-Napoli: pioggia di daspo sui tifosi partenopei

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Sono ben 26 i daspo scattati nei contronti di altrettanti tifosi partenopei coinvolti negli scontri prima di Udinese-Napoli

UdineseNapoli non è mai stata una partita “tranquilla”, né in campo né sugli spalti. L’attrito tra le due compagini ha raggiunto più volte picchi massimi, soprattutto tra tifosi. Già in passato c’erano stati degli scontri, proprio nei parcheggi antistanti lo stadio friulano. Anche in quel caso, scattarono decine di DASPO, per tifosi di ambo le squadre coinvolti nei disordini. Anche quest’anno, si sono verificati momenti di tensione all’esterno dello stadio Friuli – odierna Dacia Arena –. Poco dopo l’arrivo nella zona dei parcheggi riservato ai tifosi ospiti, un gruppo di tifosi del Napoli si è diretto verso la zona riservata ai tifosi di casa che, a loro volta, facevano il percorso inverso. Ne nacque uno scontro subito sedato dalle forze dell’ordine. Il bilancio fu di tre poliziotti feriti e un tifoso friulano colpito con arma da taglio, oltre a diverse auto danneggiate dalla sassaiola innescatasi dopo l’intervento massiccio delle forze dell’ordine.

Per quegli scontri, tuttavia, il questore di Udine, Claudio Cracovia, ha emesso, fino ad oggi, 26 diffide, solo per tifosi del Napoli. Diffide che sono conseguenti a motivazione di vario genere. Per tre di loro, il DASPO è scattato nell’immediato dopo partita (uno arrestato, due denunciati). Per ben 22 tifosi partenopei, come riferisce l’Ansa, la misura di prevenzione è stata emessa contro di loro perché, “seppure fossero regolarmente con il biglietto, si erano sedute in un’area della Tribuna diversa da quella loro assegnata, intimorendo nel contempo i tifosi locali con i propri comportamenti”. Un ultimo DASPO, infine, è stato emesso contro un uomo di 33 anni responsabile, secondo gli inquirenti, dell’accensione di materiale pirotecnico durante il corso della partita. Restano molti dubbi circa le motivazioni che non hanno portato alcun DASPO per i tifosi udinesi coinvolti nei disordini, al pari dei partenopei, puntualmente identificati e allontanati, come prevede la legge.

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