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Udinese Inter, PARLA il doppio ex Felipe: «Nerazzurri incavolati dopo il derby. Vi racconto quel RETROSCENA su Brozovic e Dimarco»

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Udinese Inter, PARLA il doppio ex Felipe: «Nerazzurri incavolati dopo il derby. Vi racconto quel RETROSCENA su Brozovic e Dimarco…». Le parole

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport alla vigilia di Udinese InterFelipe, doppio ex della sfida, ha presentato l’incontro che andrà in scena domani alla Bluenergy Arena.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE – «I nerazzurri, tra City e derby, hanno vissuto due partite impegnative. Saranno incavolati, con l’obiettivo di dimostrare che la partita contro il Milan è stata solo un passo falso. Troverà un’Udinese che dopo l’ottimo avvio di stagione è stata sconfitta male dalla Roma. Runjaic non lo conoscevo, però rispetto al recente passato bianconero mi sembra diverso, innovativo. L’Udinese ha ingranato la marcia giusta. Per me domani finisce 3-1 per l’Inter».

STRASCICHI DOPO IL KO NEL DERBY? – «Ma no, non c’è pericolo. L’Inter sa di essere la squadra da battere e tutte le partite saranno più difficili perché deve confermarsi. Ma ha una solidità di squadra importantissima, non avrà problemi psicologici dopo il derby – ha aggiunto -. Ci rimani male, perché devi aspettare il ritorno, ma non cambia niente. È stato bravo il Milan a impostare la partita, ma l’impegno di Champions ha pesato».

RICORDI – «Arrivai a mercato concluso, a febbraio, da svincolato. Un’esperienza bellissima. Ogni tanto, quando qualcuno dice ‘Lui ha giocato nell’Inter’ quasi mi vergogno. Un ambiente devastante, di cui ti accorgi davvero quando ci entri. 4 mesi e qualche presenza, devo dire grazie a Mancini che mi prese dopo la mia rescissione con il Parma. C’è un aneddoto di quel periodo che mi lega a Guarin: ero appena arrivato, un giorno mi chiama e mi dice ‘Feli vieni qua’. Ho pensato di aver fatto qualcosa di sbagliato. Lì per lì con l’Inter mi stavo solo allenando, mi avrebbero preso solo se avessero passato il turno in Europa League. Fredy mi guarda e dice ‘Tranquillo, sei dei nostri. Benvenuto’. E dovevano ancora giocare. Dopo l’Inter ho giocato altri sei anni, ma quella esperienza mi ha cambiato e aiutato tantissimo a livello mentale, convincendomi ad allenare.

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