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Udinese Inter: i nerazzurri sanno inseguire
La settima giornata di campionato propone la sfida d’alta classifica tra Udinese e Inter: nerazzurri sotto pressione, proprio come un anno fa
Il tema di Udinese Inter che si giocherà domenica 18 settembre alle ore 12.30 propone un tema che Andrea Sottil non avrebbe immaginato alla vigilia del campionato. Ovvero, sfidare Inzaghi alla settima giornata guardandolo dall’alto in basso, con un punto di vantaggio e uno solo dalla vetta. Un percorso da Champions, anche se è molto presto per inserire i friulani come una nuova sorella del torneo. Ma proprio la Champions, con il 2-0 sul Viktoria Plzen, restituisce un’Inter più serena, «ordinata e compatta» come l’ha definita il suo allenatore.
Sulla sponda nerazzurra, il motivo di principale curiosità è se la squadra sa reggere la pressione di stare dietro (non all’Udinese, ma a Milan e Napoli). Vedendo proprio la gara dell’anno scorso al Friuli, si direbbe che da questo punto di vista Inzaghi ha già ottenuto delle risposte. La partita si giocò alla quartultima giornata e l’Inter scese in campo con brutti pensieri: il Milan aveva sconfitto la Fiorentina e il gap in classifica al momento del fischio d’inizio era di 5 punti. L’atteggiamento fu da squadra matura, in grado di indirizzare la gara con un primo tempo concreto: gol di Perisic su calcio d’angolo battuto da Dimarco; raddoppio di Lautaro su un’azione piuttosto rocambolesca nel senso letterale del termine: rigore, palla sul palo, poi sulla testa dello sfortunato Silvestri e altro colpo di testa vincente dell’attaccante argentino.
L’Inter dovette poi impegnarsi nei 20 minuti finali a contenere un’Udinese rivitalizzata dal gol di Pussetto. I friulani – guidati all’epoca da Gabriele Cioffi – mostrarono di avere ancora energie, ma non riuscirono a finalizzare il buon lavoro fatto sulla trequarti. Oggi, Pereyra sta infilando prestazioni una più convincente dell’altra, Beto è già a quota 4 gol e sta crescendo un ispirato Samardzic, autore di 2 gol dalla distanza nelle ultime 2 gare. E potrebbe avere il vantaggio di avere la testa più libera, anche se l’Inter sa giocare sotto pressione, anzi forse è la condizione che preferisce per tirare fuori ciò che apparentemente non ha, almeno in questo periodo.