2013
Udinese, Giaretta: «Peccato per San Siro a porte chiuse»
Il ds bianconero: «Rispettiamo gli avversari, ma non troppo…»
UDINESE GIARETTA SAN SIRO – L’Udinese al rientro dalle nazionali dovrà affrontare il Milan a San Siro ma dovrà farlo a porte chiuse vista l’ennesima sanzione riguardo i tifosi rossoneri, rei di aver tenuto un comportamento razzista nei confronti dei fan del Napoli. A parlare di questo e di molto altro legato al mondo Udinese è stato il ds Giaretta a Udinese Channel, vi riportiamo integralmente le sue dichiarazioni riprese da Udinese.it.
PORTE CHIUSE – «Peccato giocare a Milano a porte chiuse. Purtroppo la responsabilità oggettiva esiste e il provvedimento andrà accettato. Galliani si chiede se questo è il modo di porre fine a questi cori, ma sappiamo che è difficile trovare una risposta a questo quesito. La cosa brutta sarà quella di non poter vivere una trasferta così bella a porte chiuse, ma purtroppo la decisione è stata presa. Altre nazioni sono esempio di sportività. In Italia siamo ancora molto lontani da questo obiettivo. La strada potrebbe essere quella di privatizzare gli stadi o di eliminare il tifo organizzato, anche se non sembrano in Italia strade facili da percorrere».
AVVERSARI – «Siamo certi che il tifoso friulano non si sta stancando della squadra. Lo stadio per ora è provvisorio e non è pieno, ma siamo certi che con il perfezionamento dello stadio l’affluenza aumenterà e torneremo a vedere il Friuli pieno. Il fatto che in casa si vada così bene mi fa molto piacere. Lo stadio di casa deve diventare un fortino e le situazioni casalinghe devono essere punto di forza. Ovviamente dobbiamo migliorare le prestazioni esterne. I ragazzi fuori casa non riescono ancora a sbloccarsi a livello mentale. Il mister sta lavorando molto su questo. Negli ultimi anni abbiamo fatto molti punti esterni e sembrava un fattore consolidato. Quest’anno ancora non siamo riusciti a guadagnare punti in trasferta, ma torneremo a farli, perché è uno step necessario, visto che i risultati esterni sono necessari se si vuole ambire a qualcosa di più dell’obiettivo base della salvezza. E’ giusto rispettare sempre l’avversario, ma a volte lo facciamo troppo. Siamo una squadra che l’anno scorso ha fatto cose importanti e che è forte. A volte dovremo avere più consapevolezza di questa nostra forza. Ricordiamo ancora che Muriel non ha ancora dimostrato tutto il suo potenziale, così’ come altri giocatori, cito Pereyra o Badu a corrente alternata. Appena recupereremo tutti questi elementi importanti. Quando lo faremo cominceremo a volare. Ci serve l’impresa esterna; il Milan è l’occasione giusta. Secondo me non siamo inferiori al Milan e questa è la gara ideale da usare come trampolino di lancio».
CICLO TERRIBILE – «Le partite di cartello ti danno motivazioni extra, ti fanno tirare fuori il 150%. Queste sono le partite ideali, rispetto a quelle contro le piccole o le pari grado, per compiere il salto di qualità. Non sempre il calendario difficile è una brutta notizia, perché regala grandi stimoli. Il 4-2-3-1? Il mister ieri ha dimostrato di essere un grande stratega, leggendo alla grande la disposizione tattica del Cagliari a tre punte larghe. Ha fatto davvero una grandissima cosa. Non so se questo modulo sarà il futuro, ma rimane sicuramente un’alternativa da sfruttare a gara iniziata o in corso. Bruno Fernandes? Per lui e per altri giovani arriverà il momento giusto. Tutti i ragazzi stanno sfruttando alla grande le amichevoli messe a loro disposizione. Anche Jadson è sotto osservazione. Avrà le sue chances come tutti gli altri. L’importante è che si impegnino sempre al massimo per farsi trovare pronti».