Prova del nove superata, Totò Di Natale si è dimostrato implacabile ancora una volta tra le mura amiche. Quella contro il Chievo è stata la nona partita su altrettanti incontri a segno al Friuli: uno score impressionante, in risposta a chi ne prevedeva una frenata sazio dei due titoli di capocannoniere conquistati nelle ultime stagioni sommata alle 34 primavere, considerate per molti giocatori il tramonto di una carriera e che invece trovano in Totò-gol l’eccezione che conferma la regola: Arsenal, Rennes, Fiorentina, Bologna, Novara, Palermo, Siena, Roma, Chievo. Nessuna di queste squadre ha avuto scampo. Per ognuna una perla diversa, due nel caso della sfida col Novara: si è partiti col colpo di testa all’Arsenal, non certo la specialità  del repertorio del capitano, alto soltanto un metro e settanta. Eppure anche con i clivensi Totò si è ripetuto, ricevendo un cross di Isla e incornando sul palo più lontano dopo essere stato sospeso in aria per oltre un secondo. In mezzo reti segnate in ogni modo, da ogni posizione: dal rigore alla punizione, dal destro di controbalzo al puntone da posizione ravvicinata, dal tiro al volo a incrociare alla conclusione che trova la deviazione avversaria: nove partite al Friuli, dieci gol. L’unica uscita da Udine senza il timbro del bomber è l’Atletico Madrid per un motivo ben preciso: Totò-gol quella sera rimase in panchina tutti e 90 i minuti. Reti non solo tante e belle, ma anche decisive e i numeri non mentono: 8 di queste partite si sono chiuse con una vittoria, lanciando l’Udinese verso la vetta. E non è finita qui, perchè alla chiusura dell’anno solare ad attendere i bianconeri ci saranno ancora due incontri casalinghi: contro Celtic e Juventus. Insomma, la prova del nove è superata, ma per chiudere l’anno col dieci manca ancora un piccolo sforzo, possibilmente già  contro gli scozzesi. E se la rete valesse la qualificazione ai sedicesimi di Europa League la lode non gliela toglierebbe nessuno.

Fonte | Udinese.it