2012
Udinese, Coda: “Difficile battere il Parma, ma…”
UDINESE CODA – Contro il Parma l’Udinese ha la possibilità di allungare la striscia di risultati positivi, attualmente ferma a quota cinque. Non sarà facile, però, come ha confermato il difensore bianconero Andrea Coda nell’intervista rilasciata a Il Quotidiano del Friuli Venezia Giulia.
Coda, qualche settimana fa Guidolin parlando di lei l’ha definito una «novità», ora invece la considera “uno dei quattro” della difesa. Cosa è cambiato?
«Cerco sempre di farmi trovare pronto. Ho giocato tanto in questo periodo. All’inizio sono sceso in campo solo alla prima giornata con la Fiorentina. Poi sono rimasto fermo 4 o 5 partite senza giocare e aspettando una chiamata. Sono entrato con l’Anzhi dopo che Domizzi era uscito per infortunio, e ho giocato con Milan, Torino, Genoa e a Liverpool, dove abbiamo conquistato una vittoria memorabile. Entro ed esco, come sempre, e sono a disposizione del mister, senza alcun problema».
Lo scorso anno è rimasto fuori per infortunio quasi tutta la stagione. Hai mai avuto l’impressione di essere stato dimenticato?
«Mai. Ho passato un anno difficile, le sette presenze a fine stagione sono valse più di un campionato intero. Avevo bisogno di certezze, dopo 7-8 mesi senza andare in panchina, è stata dura. Ma dai compagni, dalla società e dai tifosi ho sempre avuto conforto e aiuto. É importante soprattutto per l’uomo, più che per il calciatore».
Parliamo un po’ dell’attuale campionato. L’Udinese sta alternando grandi prestazioni a partite meno convincenti…
«Tutte le squadre sono organizzate e vogliono dire la loro. Alterniamo grandi prestazioni ad alcune al di sotto dei nostri standard. Abbiamo collezionato tanti pareggi, magari una vittoria in più avrebbe dato morale. Comunque noi dobbiamo arrivare a 40 punti il prima possibile, quello è un obiettivo fondamentale per la squadra e per la città».
Lei è qui da sette stagioni e conosce bene la realtà bianconera. Qual è la “vera” Udinese?
«Ogni due, tre anni si apre un nuovo ciclo. Secondo me questa Udinese è più forte rispetto a quella del primo anno di mister Marino. I nuovi arrivati rappresentano il tessuto sul quale lavorare. Maicosuel, Allan, Pereyra, che mi aveva impressionato fin dalla prima amichevole con gli sloveni, ma anche Faraoni e Fabbrini sono tutti elementi validi. E poi ci sono Angella ed Heurtaux, che hanno già dato delle risposte importanti. Heurtaux? Ha ottime caratteristiche, secondo me diventerà uno dei difensori del futuro dell’Udinese. Per tutti è difficile giocare il primo anno a Udine, squadra nuova, nel suo caso anche calcio nuovo, ha bisogno di fiducia».
Tra i “big”, invece, ce n’è uno che sta giocando una partita sì e l’altra no per squalifica: Danilo.
«É un ragazzo che nello spogliatoio, com’è giusto, ride e scherza e in campo è molto adrenalinico. Ma se poi andiamo a vedere caso per caso… Domenica scorsa, se il guardalinee avesse fermato l’azione per fuorigioco, non ci sarebbe stato il rosso…».
Parliamo del prossimo avversario: il Parma. Donadoni ha dato alla squadra un’identità ben precisa e fuori casa è molto pericolosa…
«É una squadra tosta, tignosa, negli ultimi anni ce la siamo sempre vista brutta. Solo ad aprile abbiamo vinto 3-1 in casa, ma nelle precedenti tre gare da quando c’è Guidolin abbiamo sempre perso. Il Parma è una squadra organizzata, che ha trovato la sua fisionomia. In trasferta ha fatto vedere ottime cose. In classifica hanno un punto più di noi, ecco perché la partita di domani è molto importante. Scontro diretto? Diciamo che abbiamo bisogno di fare punti per arrivare velocemente ai 40. Noi dobbiamo scalare quella montagna. E per farlo dobbiamo fare bottino pieno».
Dalle sue parti agiranno un giocatore esperto, Amauri, e un giovane, Belfodil. Come si fermano?
«Amauri è pericoloso fisicamente, sui cross, sui traversoni, sulle palle da fermo. Belfodil l’ho visto diverse volte, è un ottimo centravanti, bravo tecnicamente e veloce».
Ultima domanda: nello spogliatoio è già circolata la parola Anzhi?
«É una partita molto molto importante, dobbiamo vincere assolutamente per sperare di passare il turno. Comunque cominceremo a pensarci da lunedì, la nostra filosofia è sempre la stessa: pensare partita per partita».