2009
Udinese, Coda: “Bari? Io non volevo andare via”
Era la sera del 24 marzo e al Friuli si giocava Udinese-Chievo Verona quando dopo pochi minuti Andrea Coda fu costretto a lasciare il campo a seguito della distorsione del ginocchio destro verificatasi in un contrasto di gioco. Il difensore bianconero si è rimboccato le maniche, ha lavorato duramente, ha faticato e ha portato a termine l’intera preparazione in Carnia. Adesso non vede l’ora di ricominciare una nuova stagione per scacciare i fantasmi del passato:
“Il bilancio del lavoro svolto ad Arta è molto positivo. La preparazione è stata ottima e da quando gioco a calcio non mi è mai capitato di vedere un ritiro con così pochi infortuni e senza alcun tipo di malanni muscolari. Vuol dire che i metodi di lavoro dello staff sono validi. Il mio ginocchio ora sta bene, ma la muscolatura della gamba non è ancora al 100%”.
In estate il nome del difensore di Massa è stato per lungo tempo avvicinato a quello del Bari: “Non ho mai espresso la volontà di andare via. La mia decisione è stata chiara fin da subito. Ho detto che volevo rimanere all’Udinese e sono rimasto. L’affetto dei tifosi mi ha fatto molto piacere anche perchè non mi chiamo Di Natale o Sanchez. Di questo sarò sempre grato a questa città “.
Le ultime due stagioni non sono state tra le più fortunate dal punto di vista fisico: “Due anni fa quando la squadra si stava riprendendo dopo quel brutto periodo di undici partite senza vittoria mi feci male all’inguine, l’anno scorso, ancora a marzo, mi infortunai al ginocchio. Poter giocare un anno intero con continuità vuol dire tanto. Mi è dispiaciuto mancare nei finali di stagione perchè sono i momenti in cui si decide tutto. E’ inutile parlare di Nazionale, devo solo pensare a fare un ottimo campionato con la maglia dell’Udinese”.
Gli obiettivi del gruppo di Francesco Guidolin sono chiari: “Dobbiamo arrivare a 40 punti il prima possibile. Prima pensiamo a raggiungere la salvezza, poi guarderemo la classifica. Tutti remiamo nella stessa direzione. Probabilmente l’anno scorso era finito un ciclo. Diamo merito a Marino per i risultati che abbiamo raggiunto in questi tre anni, ma una scossa ci voleva. Vedo la rabbia e la voglia negli occhi dei compagni appena arrivati”.
La rosa è quasi al completo ormai: “Ci sono giocatori giovani già in possesso di buon bagaglio di esperienza. Pinzi e Candreva li conoscevo da prima, sono due ragazzi che ci daranno una grossa mano”.
Spesso la difesa è stata colpevolizzata per le reti subite nella gestione Marino: “La fase difensiva bisogna farla in undici. Mi pare un’analisi riduttiva quella di attribuire responsabilità solo al reparto arretrato. Quest’anno Pinzi e Candreva saranno due giocatori molto utili sia in copertura che a centrocampo”
Fonte | Udinese.it