Per Pablo Armero, sabato è stato un giorno da incorniciare: ottima prestazione e primo gol (molto bello, ndr) nella Serie A italiana. Per il fluidificante di corsia sinistra dell’Udinese è finalmente arrivata l’ora delle conferme anche nel Vecchio Continente, ed ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, il friulano cerca di spiegare le sue emozioni dopo il gol: “Ho pensato a mio figlio Pablo Josè. I compagni mi dicono sempre di tirare, stavolta ci ho preso. La mia miglior qualità ?Ã?  à? la velocità , però serve anche tecnica. Altrimenti si diventa corridori, non calciatori”.

Facendo dei paragoni, Armero si vede molto simile a Roberto Carlos: “Sì, Roberto Carlos è il giocatore a cui somiglio di più e anche lui ha giocato al Palmeiras. Sono un esterno emi piace spingere, fare l’attaccante. Più che il difensore…”.

Si torna anche sul mancato passaggio al Parma in estate dovuto alla nuova norma sugli extracomunitari: “Mi hanno preso, ho fatto le visite mediche e sono tornato in Brasile. Poi mi hanno fatto sapere che il Parma aveva già  esaurito il bonus di extracomunitari. Non ci penso più, sono contento a Udine”.