2012

Tutta colpa dell’ascella di Isla

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Se si cerca serietà, sportività e merito, quello del calcio è lo sport sbagliato. O, perlomeno, è il paese ad esserlo. In Italia si usa attribuirsi sempre i meriti, mentre le colpe spettano in ordine percentuale all’arbitraggio e al fato. Esattamente 9 mesi prima della sfida di ieri tra Milan e Juventus, accadeva qualcosa che avrebbe condizionato l’esito della partita e del campionato, favorendo il tricolore bianconero. O forse no. Perché, piaccia o non piaccia, lo scandaloso episodio che ha visto negare al Milan il validissimo goal di Muntari, non ha condizionato l’esito della partita. Difatti, Alessandro Matri si vide annullare a sua volta un goal per fuorigioco, anche in questo caso inesistente. Quindi, la partita finì meritatamente in pareggio, con arbitraggio che, seppur scandaloso, non influenzò l’esito finale. 

Polemiche e sfottò da parte della società milanista e dei tifosi, però, non si fecero attendere. Mentre Allegri prometteva di raccontarlo ai propri figli, Galliani affermava di avere l’immagine come sfondo del cellulare. Mentre alcuni attribuivano l’episodio a Calciopoli, altri erano pronti a giurare che avrebbe condizionato l’esito del campionato.

Per ironia della sorte, mentre giornalisti e giornalai aprivano il big match di ieri sera tornando sul terribile episodio che segnò le sorti del Milan, la Juventus si preparava a perdere la seconda partita della stagione con rigore inesistente concesso a favore dei padroni di casa.

Partita dominata indubbiamente dal Milan, più per demeriti di una Juve simile a quella di Delneri che per effettivi meriti. Nonostante questo, il Milan non riesce a trovare un goal proprio e, per vincere, deve fare affidamento solamente al rigore concessogli – per tocco di Isla con ascella trasformatasi in braccio – dall’arbitro.

Vige la regola del goal di Muntari e la Juventus perde il punticino che avrebbe meritato di portare a casa. Mentre Marotta ammette di meritare la sconfitta, pur sapendo bene che il calcio è fatto di episodi e non sempre l’esito finale rispecchia l’andamento della gara, Galliani non rilascia una sua interpretazione dell’episodio del rigore, ma non dite che la curiosità di spiare lo sfondo del suo cellulare sia poca. Chissà quale sarà invece quello del ds della Juve, anche se lui, probabilmente, lo usa solo per lavoro.

 

Occhio per occhio, dente per dente, dicevano i babilonesi. E mentre aspettiamo l’ascesa al potere di Hammurabi, benvenuti nella Babilonia del calcio.

 

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