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Tudor-Lazio, Zazzaroni SENTENZIA: «Un corpo ESTRANEO sin dall’inizio, allenatori così NON funzionano…»

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Le parole di Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, sulle dimissioni di Igor Tudor dalla Lazio. I dettagli

Ivan Zazzaroni, nel suo editoriale sul Corriere dello Sport, ha commentato le dimissioni di Igor Tudor dalla Lazio.

PAROLE- «Capire dove ti trovi è importante per orientarti, capire dove ti trovi è fondamentale per non perdersi. Igor Tudor ha dato l’impressione di non avere voglia di comprenderlo e questo gli è stato fatale. Come nel celebre sonetto del Belli, si è presentato come un sovrano tutto d’un pezzo: “io fo ddritto lo storto e storto er ddritto”, ma ha finito per farsi piegare dal proprio personaggio.

Bisognava cogliere l’attimo, spogliarsi del proprio personaggio, essere duri senza perdere la tenerezza. Tudor ha fatto tutto il contrario nonostante l’esempio dei tanti sergenti di ferro che si sono fatti amare da Bersellini a Rocco fosse lì, scolpito nella storia e solo per rimanere a Roma, Claudio Ranieri da un lato e un certo Eugenio Fascetti dall’altro sulla psicologia da applicare con uno spogliatoio in tempesta avessero fatto scuola. I punti non sono tutto e anche le vittorie devono arrivare in un certo modo. Tudor li ha conquistati e qualche partita l’ha vinta, ma da estraneo, da ospite, da commesso viaggiatore con la valigia in mano

In una città come Roma, se non ti chiami Fabio Capello, l’approccio muscolare non funziona quasi mai. La Lazio aveva bisogno di altro, forse lo troverà, forse no. Ma oggi si sente liberata da un corpo estraneo. Detto di Tudor, passo a Lotito limitando il giudizio al caso in questione: l’errore commesso dal tecnico spero di essere riuscito a spiegarlo, quello del presidente è aver scelto un allenatore con caratteristiche note a tutti pensando di poterlo cambiare o soltanto gestire».

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