2014

Ts: Torino, lunch-match nefasti. Neri: «Conta l’aspetto mentale»

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Il preparatore atletico, da sempre nello staff di Capello, parla a Tuttosport

TORINO NERI VENTURA – Il Torino fatica enormemente a “digerire” le partite all’ora di pranzo: secca sconfitta contro il Genoa quest’anno, tre sconfitte in quattro occasioni nella scorsa stagione. La redazione di Tuttosport ha contattato il preparatore Massimo Neri, attualmente a riposo dopo l’esperienza con la Russia di Capello, per provare a capire i perché di queste debacle ripetute nel tempo in questa fascia oraria: «Aspetti nutrizionali? Contano relativamente. Anche perché i professionisti del settore sanno benissimo come comportarsi in queste circostanze. Esistono infatti programmi e tabelle precostituite»

LUNCH-MATCH -Spiega Neri: «Innanzitutto è necessario valutare prima la prestazione e soltanto poi il risultato. Perché può succedere che una squadra giochi bene ma finisca per perdere magari per un episodio sfortunato. Giocare in un orario diverso da quello abitudinario può comportare un differente andamento dei bioritmi. E questa variabilità può alterare il rendimento atletico di ciascun giocatore. Strettamente legati ai bioritmi ci sono i fattori ormonali che possono avere un’incidenza fondamentale. Infine esiste un aspetto psicologico che io non trascurerei».

I MOTIVI – Infine: «Le risposte credo vadano trovate analizzando i tre fattori di cui sopra. 1) Aspetto mentale, psicologico. Se si perdono più partite nelle stesse circostanze può arrivare una sorta di condizionamento. 2) Bioritmi giornalieri e fattori ormonali che, ovviamente, sono diversi da un giocatore all’altro e che vanno, in un certo modo, “stabilizzati”. 3) La casualità, perché non bisogna mai dimenticare che nel calcio casualità e coincidenze sono parte integrante di questo sport e bisogna metterle in conto». 

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