2013
Trapattoni: «Torno in pista. Conte, resta alla Juventus!»
Lex ct dellIrlanda, che è stato vicino al Galatasaray, è pronto per tornare ad allenare.
JUVENTUS CONTE TRAPATTONI – Non si è chiusa nel migliore dei modi l’esperienza da commissario tecnico dell’Irlanda per Giovanni Trapattoni, a cui però è rimasta nel cuore: «Ma guardi che ci siamo lasciati senza polemiche. Abbiamo ottenuto risultati importanti e ci siamo tolti belle soddisfazioni. Vero, non siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo della qualificazione al Mondiale, però alla fine ci siamo salutati da persone civili. Ho conosciuto un popolo eccezionale, umile, ma pure orgoglioso. In fondo, nella terra in cui non esiste un campionato di calcio, credo di aver fatto un buon lavoro», ha dichiarato l’allenatore ai microfoni di “Tuttosport”, che ha parlato poi della Juventus e della Serie A: «I bianconeri hanno tutte le carte in regola per recuperare e tornare lassù. È troppo presto per dare giudizi definitivi, da febbraio si entrerà nel vivo. E il solito cliché si può ripetere. Quella dei bianconeri è una flessione normalissima, condizionata dai numerosi impegni, compresi quelli delle Nazionali.Mi piace sottolineare le novità in fatto di allenatori: il nuovo Napoli di Benitez, l’Inter di Mazzarri, la Roma di Garcia, la stessa Lazio: sono squadre altamente competitive, che hanno entusiasmo, convinzione, sono ben attrezzate sul piano tecnico. E pure il Milan e l’Inter diranno la loro, perché sono abituate allo stress psicologico da vetta».
CONTE – Il tecnico, che con i bianconeri ha vinto tutto, ha parlato di Antonio Conte: «Ha acquisito una certa esperienza, perché allena dove ha giocato per tanti anni. Il vantaggio, in questo senso, è dato dal fatto che sei più tutelato. La Juve è tradizionalmente soggetta a una critica mondiale, ma Torino è una città che sa chiudersi, sa dare protezione e pure contenere le delusioni, il che può facilitare le cose. Ha carattere, solidità, è già vaccinato. Non ha bisogno di ulteriori elogi: sa che il suo compito è raggiungere certi risultati, e poi riconfermarsi, e ancora riconfermarsi… Mi sento di dargli un consiglio: più riuscirà a non lasciarsi ingolosire dal fascino di un campionato diverso, meglio sarà. Anch’io ho ricevuto le lusinghe di club sia italiani che stranieri, ma ho preferito rimandare tutto. Ho allenato tante Juventus differenti, ma ho sempre pensato che più confermi il tuo valore, più ti consolidi, meglio è. Poi, è vero, ho girato per quattro Paesi e ho vinto…».
CENTROCAMPO – A proposito, invece, del futuro di Andrea Pirlo e della continuità di Arturo Vidal: «Beh, io penso che non bisognerebbe mai perdere un calciatore di quel livello. Ma la cosa più importante è che ci sia chiarezza tra le parti. Penso anche a com’è finita con Del Piero. Certo, se Pirlo rimanesse alla Juve sarei ben contento. Ma se fosse lui a dire di voler andare via, il discorso cambierebbe. L’importante è la chiarezza, anche per evitare polemiche. Vidal? È un giocatore fuori dagli schemi, di grande utilità alla squadra. Devo ammetterlo: ha sorpreso anche me».
TEVEZ E LLORENTE – Sui nuovi volti dell’attacco bianconero, Trapattoni ha spiegato: «Tevez ha una grande esperienza internazionale, ha carattere, è un vincente che si cala in una realtà altrettanto vincente. Ma soprattutto gioca col cuore, non ci sta a perdere. Ho notato anch’io che quando subisce una scorrettezza dagli avversari, non protesta: è questione di mentalità, lui non si fa mai prendere dall’assuefazione al fallo. È un uomo saggio. Llorente? Lo spagnolo è stato preso in funzione delle rotazioni in attacco. È una punta un po’ atipica, un centravanti in grado di far gol. Non è Messi, però la squadra deve sostenerlo».
FUTURO – E poi Trapattoni ammette di esser stato vicino alla panchina del Galatasaray: «Poteva essere un’opzione, ma la verità è che non volevo giocare contro la Juve. Non nascondo che sono in corso dei contatti con alcune realtà interessanti. Mi viene in mente il calcio in Australia e Russia, che comunque si è evoluto. Mi intriga l’Africa, un territorio naif. In passato c’erano già state delle possibilità in questa direzione. Mi rivedrete presto in pista: qualcosa di nuovo c’è sempre».